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Agora' Agora - 15 luglio 1989
ANTIPROIBIZIONISMO: CONTRO LA PROPOSTA DI LEGGE ANDREOTTI-CRAXI SULLA DROGA: L'ESPERIENZA OLANDESE E LE PROPOSTE PER L'ITALIA.
CONFERENZA STAMPA CON TARADASH, TEODORI, COHEN.

Roma, 15 luglio - N. R. - Conferenza stampa stamane sul tema: "Contro la proposta di legge Andreotti-Craxi sulla droga. L'esperienza olandese e le proposte per l'Italia".

L'hanno tenuta Luigi Del Gatto, presidente del C. O. R. A. ; Massimo Teodori, deputato radicale; Peter Cohen, direttore del Servizio Tossicodipendenza del Comune di Amsterdam e Marco Taradash, europarlamentare della Lista Antiproibizionista sulla droga.

Forniamo una sintesi di quanto detto in conferenza stampa.

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Il prossimo 5 settembre William Bennet, Czar (Alto Commissario) Antidroga dell'amministrazione Bush, presenterà il suo nuovo piano strategico per rilanciare la 'guerra alla droga' interna e internazionale. Nello stesso periodo il Governo Andreotti-Craxi probabilmente presenterà una nuova versione della proposta di legge Jervolino. Entrambe le iniziative fonderanno essenzialmente, se non esclusivamente, ogni intervento sulla repressione carceraria. Milioni di persone saranno confermate o dichiarate fuorilegge. Consumatori di sostanze nocive per l'organismo saranno per questa ragione condannati a gravissime pene detentive o emarginati dalla normale vita sociale. Naturalmente ci saranno eccezioni: il dovere sociale di essere sani non sarà codificato in legge penale per tutti i consumatori di sostanze nocive. Ci sarà qualche decina di milioni di eccezioni: i consumatori di tabacco (140. 000 morti nel 1986 secondo la relazione sullo stato sanitario dell'Italia) , e di alcoolici possono liberamente

rimanere prigionieri di dipendenza fisica o psichica e morirne.

Il divieto di ammalarsi di eroina o cocaina o marijuana naturalmente non porterà di per sé alla riduzione del consumo di queste sostanze. Anzi, tutte le esperienze precedenti indicano che ad ogni stretta penale corrisponde un aumento della circolazione delle sostanze vietate. Un effetto è comunque certo: aumenteranno le malattie infettive legate al consumo per endovenosa dell'eroina. In particolare l'Aids. La ulteriore criminalizzazione di milioni di ragazzi e ragazze colpevoli di fumare un paio di spinelli al giorno renderà definitivamente impossibile affrontare in modo concreto l'incombente tragedia dell'Aids. Tutta la società, a rischio di contagio per contatto sessuale, ne sarà ancor più minacciata.

Per queste ragioni in alcuni paesi europei ed extraeuropei le organizzazioni sanitarie governative o regionali e le associazioni professionali dei medici stanno sperimentando strategie di intervento sulla tossicodipendenza alternative a quella fallimentare della repressione penale e carceraria.

In Gran Bretagna sono ripresi da alcuni anni, e con straordinario successo, gli esperimenti di distribuzione controllata delle sostanze stupefacenti, dall'eroina alla cocaina al metadone. In molti altri paesi, europei ed extraeuropei, l'esempio olandese diviene oggetto di studio e di possibile imitazione. Il sindaco di Amburgo, dopo il consiglio cantonale svizzero, proclama. come è avvenuto la scorsa settimana, la necessità di trovare una scappatoia dalla gabbia proibizionista e di avviare una strategia sanitaria di contenimento dei danni della droga, della sua diffusione e della diffusione dell'aids.

In Italia niente di tutto questo. Il ministero della sanità si limita a inviare lettere minatorie e a pubblicare, senza commento nè proposte, dati sempre più allarmanti su quella che viene definita l'epidemia di aids e sulla terribile incidenza della tossicodipendenza sul numero di malati di Aids e sieropositivi. ovunque nel mondo si elabora una politica sanitaria funzionale anche al reinserimento dei tossicodipendenti nella vita sociale spezzando il loro legame economico col mondo criminale e togliendo loro l'obbligo di rubare, spacciare o prostituirsi. Niente di tutto questo in Italia. Il ministero della sanità è latitante di fronte al suo obbligo istituzionale di elaborare una risposta sanitaria alla tossicodipendenza, e alle conseguenze per la salute di un certo uso delle droghe. Gli ordini dei medici, trincerati dietro una cappa di presunta rispettabilità miscelata con ipocrisia o - peggio - crassa ignoranza, tradiscono la loro funzione sociale e svendono il giuramento di Ippocrate in cambio

di carriere e complici connivenze amministrative.

Il Cora (Coordinamento radicale antiproibizionista) , che domani terrà il suo primo Congresso, annuncia sin da adesso al futuro governo Andreotti-Craxi l'apertura di una campagna per una politica e una strategia sanitaria contro i danni sanitari e sociali legati all'uso delle droghe legali e illegali e quelli - socialmente molto più gravi - legati alla proibizione di alcune droghe .

 
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