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Agora' Agora - 17 luglio 1989
PENA DI MORTE - SONDAGGIO DI PANORAMA: LETTERA APERTA DI "NON UCCIDERE" A TUTTI I DIRETTORI DI GIORNALI E DELLE TESTATE RADIO E TV: »SE IL SONDAGGIO E' FEDELE, LA COLPA E' VOSTRA, CHE NON VI SIETE ACCORTI DI QUALCOSA . PROPOSTA DI UN GRANDE REFERENDUM-STAMPA NEL PAESE CHE E' ORMAI IDENTIFICATO COME PALADINO DELLA CAMPAGNA PER L'ABOLIZIONE DELLA PENA CAPITALE.

Roma, 17 luglio - N. R. - In merito al sondaggio sugli Italiani e la pena capitale pubblicato quest'oggi da Panorama, interviene il Coordinamento Non Uccidere, che raccoglie sulla comune campagna per l'abolizione della pena di morte oltre 100 organizzazioni tra partiti, sindacati, associazioni ed enti laici e religiosi. Don Germano Greganti (Presidente del Coordinamento) e Paolo Pietrosanti (che ne è uno dei principali animatori) indirizzano la seguente lettera aperta ai direttori di tutti i quotidiani, settimanali e testate radio-tv italiani, compreso il direttore di Panorama.

»Gentile direttore,

secondo il sondaggio che compare oggi su Panorama -e che ieri è stato anticipato da alcuni quotidiani- gli Italiani sarebbero sia pure di stretta misura favorevoli alla pena di morte (48, 7% contro 46, 7%) .

C'è da premettere una considerazione obbligata: nel dare notizia di sondaggi di opinione -tanto più quando questi sono commissionati da una testata giornalistica- sarebbe ora che ci si sentisse in dovere di comunicare anche di quale dimensione sia stata la rilevazione, e quale sia stata la tecnica utilizzata. Sul servizio di Panorama non è dato leggere nulla in proposito.

Perché in effetti pare un po' strano che in questi anni vi siano in Italia più favorevoli che contrari alla pena capitale: in un paese in cui due milioni di cittadini si sono mobilitati contro la pena capitale e per la vita di Paula Cooper; in un paese che (certo, grazie alle nostre mobilitazioni) è ormai identificato come il paladino della campagna per l'abolizione della lugubre sanzione; in un paese -non è irrilevante- il cui primo codice penale dacché l'Italia è stato unitario (il codice Zanardelli del 1889) non prevedeva la pena capitale -che poi fu reintrodotta dal Fascismo per essere abolita definitivamente nella Costituzione repubblicana.

Comunque, ammesso e non concesso che il sondaggio in questione sia fedele, deve dirsi qualcosa. In questo paese si è sviluppato un gigantesco movimento contro la pena di morte, che è riuscito ad attraversare l'Atlantico e a raggiungere gli Usa, quella grande democrazia la permanenza della pena di morte negli ordinamenti giuridici della quale costituisce una formidabile legittimazione dei peggiori soprusi perpetrati da regimi sanguinari e autoritari.

In Italia vi è dunque Non Uccidere, cui aderiscono partiti di governo e di opposizione, i grandi sindacati, grandi associazioni di massa, enti religiosi e laici di ogni genere. Non Uccidere ha prima fatto di Paula Cooper un simbolo mondiale e poi ha contribuito in maniera determinante alla sua salvezza, soprattutto con la pressione sul Parlamento statale dell'Indiana per la modifica della legge vigente fino a due anni fa.

Insomma, in Italia ci sono milioni di cittadini che si sono mobilitati sì per Paula -e la sua vita è una vittoria di tutti gli Italiani-, ma contro la pena di morte in generale.

Dunque, se è vero che nemmeno in questo paese (nel paese in cui, pure, la scienza giuridica è da secoli pressoché unanimemente contraria alla pena capitale) i cittadini sono in grande maggioranza contrari alla pena capitale, la colpa -di questo si tratta- è vostra: è degli organi di informazione.

Siamo certi che tra di voi non ve ne sia uno solo che sia a favore della pena capitale, che siate d'accordo con noi nel ritenerla nociva per lo Stato, in primo luogo, produttrice di violenza e disordine piuttosto che di ordine, e sanzione inutile e radicalmente contraria ad ogni tendenza evolutiva del diritto, oltre che negatrice di democrazia e giustizia.

Dunque, se il sondaggio è fedele, la colpa è vostra. Non perché dobbiate condizionare l'opinione pubblica italiana, ma perché forse le dovete maggiore informazione in proposito. Certo, sulle nostre iniziative avete operato bene, ne avete dato notizia a sufficienza. Ma probabilmente non vi siete accorti di quello che davvero era ed è un fenomeno inedito, nuovo, grande, che è riuscito a raggiungere esiti forse inaspettati. Non vi siete accorti che da quasi tre anni esiste in Italia una compagine che raccoglie entità importantissime e diversissime, che funziona, opera assai bene. Nemmeno un'inchiesta, un servizio su questo. Come è mancata informazione sulle argomentazioni (politiche, giuridiche, di politica criminale) espresse da noi e non solo da noi.

Dopo la salvezza di Paula la nostra opera continuerà, probabilmente con la proposta al Governo italiano di farsi carico di una grande iniziativa internazionale di moratoria delle esecuzioni, onde le Nazioni Unite possano nel frattempo operare -come già ora stanno facendo.

Questo Non Uccidere esiste e ha qualcosa da dire.

Certo, noi vi ringraziamo, per l'opera che avete compiuto per Paula e per l'abolizione della pena capitale. Ma vi invitiamo a riflettere sul fatto che sono mancate inchieste e servizi su questo obiettivamente grande movimento italiano e per certi versi anche europeo, nonché sul perché e come esso si è tanto sviluppato. . Noi siamo a disposizione, pienamente; come tutte le organizzazioni membri di Non Uccidere.

E lanciamo una proposta, a tutti voi. Promuovete un referendum, scientificamente impostato, sulla materia pena di morte: tutti insieme. Istruite un grande dibattito, con inchieste, servizi, interventi. E poi fateci votare.

Grazie dell'attenzione. E intanto ci permettiamo di chiedervi di dare notizia di questa lettera-intervento, di pubblicarla.

 
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