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Agora' Agora - 21 luglio 1989
CRISI-DROGA: LE STRADE DEL PROIBIZIONISMO E DELL' ANTIPROIBIZIONISMO. IL SEGRETARIO DEL CORA RISPONDE A CRAXI CHIEDENDOGLI UN INCONTRO NEL QUALE CONFRONTARE LE DUE TESI.

Roma, 21 luglio - N. R. - Il segretario del Coordinamento Radicale Antiproibizionista, Gino Del Gatto, in risposta alla dichiarazione di Craxi sul "problema droga", afferma:

"Quale emergenza, on. Craxi? Almeno dal tempo della guerra dell'oppio, si sa che la 'droga' è un punto nodale dei processi di colonizzazione; almeno dal tempo della 'malattia americana', si sa che la guerra alla droga sta al centro, è paravento di relazioni internazionali che si sono volute anticomuniste, ormai è sotto gli occhi di tutti che il proibizionismo serve a coprire ricatti politici, internazionali, commerciali, operazioni dei servizi segreti. . .

Ormai da anni i rapporti ONU vanno avvertendo su quello che Sica sembra capire solo oggi. Oggi, on. Craxi, o anche on. Donat Cattin oppure on. Russo Jervolino (è da tempo che ve lo gridiamo) l'emergenza è una sola: quella incombente della sindrome di immunodeficenza acquisita (SIDA) , ed essa è prevalente tra i tossicodipendenti.

Allora aut-aut.

E' tutt'altro che equilibrata la china della politica proibizionista, affermata per esempio, nel documento dei 7 Grandi: strateghi, poliziotti e quant'altri ne hanno denunciato il fallimento. Non è umana una politica che ignora appunto l'emergenza SIDA e propone misure di emarginazione (domicilii coatti, patenti ritirate. . . ) per i consumatori, e una scelta ipocrita per i tossicodipendenti ( o la cura o il carcere) : essa è disumana, irrispettosa dei più fondamentali diritti umani.

I proibizionisti che pensano la via giudiziaria e carceraria propongono una politica irresponsabile, come è evidente a chiunque faccia attenzione al numero, alla lunghezza, all'approssimazione dei processi, a chiunque guardi alla percentuale di tossicodipendenti depositati nelle carceri.

On. Craxi, è immorale propagandare un precetto morale: ' è illecito drogarsi', senza presentare un progetto di iniziativa nell'ambito del quale il precetto possa essere rispettato; immorale, appunto quando si sa e si può prevedere che non potrà essere rispettato.

Aut, aut, quindi.

Nell'aut antiproibizionista ci sono le misure di politica sanitaria in fatto di droghe, da attuarsi urgentemente e immediatamente.

Nell'aut antiproibizionista si possono trovare le indicazioni di politica sociale, basate sul rispetto dei diritti civili e umani di quelli che, come i tossicodipendenti o consumatori di droghe, pensano e agiscono diversamente da come auspichiamo.

Nell'aut antiproibizionista c'è la proposta di politica economica per sconfiggere le mafie e le organizzazioni malavitose.

Nell'aut antiproibizionista ci sono le iniziative per una scelta di democrazia politica nei rapporti internazionali e nei confronti dei paesi emergenti che si basano tutti sul 'NO alla Guerra alla droga'.

Ripeto l'invito, rivolto a Craxi all'indomani della fondazione della Lega Internazionale Antiproibizionista, per un incontro durante il quale discutere e confrontarci. Lo ripeto con le parole dell'amico Kurt Schmoke, sindaco di Baltimora: "La via penale è perdente, affrontiamo la via sanitaria".

 
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