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Agora' Agora - 25 luglio 1989
GIUSTIZIA-PALERMO: I MISTERI DI PALERMO, I 'MISTERI' DI UNA ECCESSIVA PUBBLICITA' E L'INFORMAZIONE DEL PARLAMENTO: INTERROGAZIONE.
VESCE: "CORVI, TALPE E PENTITI STRUMENTI DELLO SCASSO DELLA GIUSTIZIA. "

Roma, 25 luglio - N. R. - I deputati radicali Mauro Mellini, Marco Pannella, Peppino Calderisi, Luigi d'Amato ed Emilio Vesce, con una interpellanza ai ministri della Giustizia, dell'Interno ed al Presidente del Consiglio chiedono di sapere "quali ragguagli e valutazioni intendano fornire in ordine agli sconcertanti avvenimenti che si sono verificati nelle ultime settimane nell'ambiente giudiziario di Palermo, che hanno fatto seguito ad altri episodi e polemiche nei mesi precedenti e che rappresentano, per i numerosi epigoni ed imitatori dei protagonisti degli episodi stessi, motivo di sconcerto e di infausto presagio per tutti i cittadini preoccupati per le sorti della giustizia e del diritto nel nostro Paese. "

In particolare si chiede "se il clamore pubblicitario dato al ritrovamento di un ordigno esplosivo poggiato sugli scogli sotto la villa del dott. Falcone ed all'invio di numerose lettere anonime relative alle attività della Procura e dell'Ufficio Istruzione di Palermo, in palese contrasto non solo con gli obblighi di legge sul segreto istruttorio, ma anche con ogni buona regola ed ogni logica relativa alla conduzione di una indagine diretta ad accertare fatti e non ad assicurare ad essi pubblicità ed altri più o meno confessabili effetti, non sia di per sé fatto che lascia intravedere il carattere strumentale degli episodi suddetti" e "se le indagini relative alle lettere anonime di cui sopra è cenno, appaiono compiute nell'osservanza, oltre tutto, degli art, 8 e 141 del codice di procedura penale. "

Si chiede anche "se non appaia evidente che è in atto a Palermo una vera e propria scalata ai vertici di taluni importantissimi uffici giudiziari con metodi mostruosi ed ignobili" e "quale sia stato, nelle vicende sopra ricordate e nella pubblicizzazione di esse, il ruolo dell'Alto Commissario Antimafia dott. Sica. "

Si chiede infine se non si ritenga che "a fronte di vicende tanto allarmanti, gravi ed anormali, la funzione di governo e di disciplina della magistratura da parte del C. S. M. appaia travolta e coinvolta e non si manifesti la necessità di una puntuale informazione del parlamento perché possa essere messo in grado di valutare la congruità dell'azione del Ministro di Grazia e Giustizia nell'ambito delle sue competenze e più in generale la necessità di interventi, anche d'ordine sintomatico degli eventi" e "se il Governo abbia assunto o intenda assumere iniziative ricollegabili ai fatti sopra richiamati. "

Emilio Vesce, uno dei firmatari, spiega: "A questo punto sembra proprio che la mafia non c'entri niente con le convulsioni della cittadella giudiziaria di Palermo.

Corvi, talpe e pentiti sembrano essere gli strumenti di uno scasso che si sta producendo nei confronti della giustizia. Guerra di bande e di servizi segreti, cordate di magistrati l'un contro l'altro sono lo spettacolo desolante dell'emergenza portata alle estreme conseguenze. Fra qualche anno avremo la solita inchiesta sui servizi deviati? Ma allora chi mafia chi?"

 
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