Roma, 1· agosto -N.R.- 'Il Giornale d'Italia' pubblica oggi l'ultima puntata dell'inchiesta sui fondi (450 miliardi) per strutture turistiche per i Mondiali concessi dalla 556/88 e lo scandalo del superalbergo di Fiumicino.
Nell'articolo si annunciano le decisioni prese che segnano, come lo stesso ministro del Turismo Carraro esplicitamente sottolinea, la completa affermazione della linea della trasparenza.
I servizi, di Gabriele Paci, erano apparsi il 28/30 giugno e il 9 luglio.
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Carraro ha scelto la 'glasnost' nell'assegnazione dei fondi che la legge 556/88 destina alla "realizzazione di strutture turistiche, ricettive e tecnologiche" per i mondiali del '90. Si tratta della prima tranche dei 450 miliardi, quella riservata alle 'grandi opere': per gli investimenti inferiori ai dieci miliardi si deve ancora decidere.
" Ci siamo ispirati a due criteri: non abbiamo scelto le domande delle grandi catene alberghiere, rispettando criteri di massima trasparenza" dice il ministro del Turismo "e abbiamo tenuto presenti i pareri espressi per rendere compatibili le nuove opere con i Beni ambientali e culturali."
E' la risposta diretta alla inchiesta condotta dal 'Giornale d'Italia' che aveva denunciato ( servizi del 28/30 giugno e 9 luglio) come si stessero per regalare molte decine di miliardi al superalbergo dell'aeroporto di Fiumicino della 'Società Forte Italia', la cui costruzione deve ancora iniziare: i 'fondi mundial' avrebbe reso l'opera, edificata su terreno demaniale a fronte dell' acquisizione da parte dello Stato dopo un determinato numero di anni, in realtà finanziato dallo Stato stesso!
Carraro aveva espresso perplessità e ora può confermare: "La rapidità nella conclusione delle opere è stato uno dei criteri che ci hanno guidato nella scelta, anche se alcune avranno tempi di completamento più lunghi, specialmente quante abbiano un' utilità sociale, non semplicemente indirizzate al turismo d'elitè." Tra queste un centro computerizzato per l'assistenza e l'informazione alle strutture per handicappati.
I progetti finanziati sono 36: due nel Lazio (l'Ostello della Gioventù di Monte Antenne, costruito nel Comune di Roma, richiederà comunque modifiche al progetto, e l'ampliamento dell'Hotel Sirio di Tivoli); due in Lombardia tra cui l'albergo del nuovo Palasport; un albergo a Genova e due a Torino; quattro opere a Udine (un campeggio, un parco pubblico attrezzato e due diversi interventi per la funzionalità dello stadio Friuli)... A Napoli viene finanziato un albergo con centro direzionale, tre opere in puglia (ad Ostuni, in provincia di Brindisi: ma era veramente indispensabile un campo da golf?), due a Domusdemaria in Sardegna ed un albergo a Taormina. Particolarmente privilegiata la Romagna con dieci finanziamenti per opere in gran parte progettate da Comuni o dalla Confcommercio: un finanziamento ad Imola, tre per il parco ricreativo di Ravenna, alberghi a Rimini (tre), Cattolica e Bellaria: che sia il risarcimento-alghe?
C'è indubbiamente grande sorpresa tra gli addetti ai lavori per questa conclusione che esclude le grandi catene alberghiere (unica eccezione il Club Mediterranée per Cefalù): i nuovi grandi alberghi previsti tra Fiumicino e l'Ostiense che fine faranno ora senza i soldi dello Stato?
"Credo che coi soli denari privati non li faranno" prevedono sia al ministero del Turismo che a quello dei Lavori Pubblici dal quale, specie in quest'ultima fase, la vicenda è stata attentamente seguita. Impressione che accomuna molti: improbabile che le iniziative della Ciga e dell'Agip a Roma e Genova (oltre a quella dei Forte) possano vedere ugualmente la luce.
Su questa scelta di chiarezza possiamo forse sostenere che ha influito quanto abbiamo scritto, l'interrogazione e gli altri interventi parlamentari del direttore del 'Giornale d'Italia' Luigi d'Amato, assieme a Rutelli e Vesce.
Se sostanzialmente si chiude qui la parte concernente i fondi dei mondiali ( anche se occorrerà analizzare nel dettaglio le liste sia delle grandi che delle piccole opere) non è chiusa la vicenda delle procedure che hanno portato alla concessione di 40.000 metri di terreno demaniale alla 'Società Forte Italia' proprio all'ingresso di Fiumicino senza compilazione di un elenco di ditte idonee, senza interpellare quelle operanti in loco, senza concessione edilizia ed approvazione del progetto. Procedure che avevano destato più di una obiezione all'interno della stessa 'Società Aeroporti di Roma' e che portarono alla raccolta di offerte da parte delle compagnie 'Marriot', 'Ciga Hotel', 'Hilton International' e 'Sheraton Hotel'.
Sulla correttezza di queste procedure due inchieste sono state aperte da parte della Procura di Roma e della Corte dei Conti.