Roma, 1 agosto -N.R.- Mauro Mellini ed Emilio Vesce hanno dichiarato:

"Stanno emergendo a Bologna dati allarmanti, sconvolgenti sui retroscena delle lunghe vicende del processo di strage, non meno gravi, anzi certamente più gravi se si considera il mistero e la sconvolgente ferocia della strage e il mistero sui suoi retroscena.

Ritenere possibile quanto sembra stia uscendo fuori su certi aspetti del processo sembrerebbe difficile, se non si dovesse tener conto della logica della 'giustizia di lotta' finalizzata a risultati precostituiti, a verità politicamente individuate con i loro modelli, i loro 'mostri'.

Fare giustizia, cercare la verità, significa anche e soprattutto, fare giustizia e cercare la verità sui meccanismi ai quali si è fatto ricorso, anche se questo dovrà costare un prezzo altissimo, sul piano delle emozioni e delle delusioni di legittime attese, che peraltro sono legittime solo se sono attese di giustizia vera.

La gravità sconvolgente di quanto sembra emergere può rappresentare, oltretutto, una spiegazione della virulenza di certi ambienti contro quanti, nell'atmosfera della giustizia dell'emergenza, si sono rifiutati di ratificare e delegittimare sentenze, procedure, motivazioni che pur apparivano mostruose e clamorosamente illogiche. Abbiamo una prova di più che il garantismo non è un lusso e non garantisce solo gli imputati."