Roma, 1 agosto -N.R.- Massimo Teodori, deputato radicale e membro della commissione d'inchiesta sulle stragi, ha dichiarato:
"L'affaire Montorzi, benchè ancora oscuro e carico di ambiguità, sta facendo venire alla luce il grave inquinamento politico che ha subito l'impostazione del processo per la strage di Bologna.
Ebbi modo di sollevare, al tempo del primo grado, le perplessità che suscitavano il metodo deduttivo da una tesi politica che aveva improntato tutta l'istruttoria del PM, al punto da configurare il procedimento più come la dimostrazione di un teorema che non come la ricerca della verità.
Sono andato a testimoniare su mia richiesta a Bologna per riferire alla corte tutte le anomalie nell'uso di documenti e testimoni provenienti dai rettrobottega della commissione P2. Evidentemente quella mia testimonianza non è servita a mettere in guardia dalle false piste (testimoni come Lazzerini) che erano state introdotte nel processo. Eppure in seguito alle mie segnalazioni degli stessi fatti, la procura di Roma ha emesso comunicazioni giudiziarie per gravi reati nei confronti dell'ex presidente della commissione P2 on.Anselmi e del funzionario del Parlamento che era stato usato dal PM di Bologna.
La vicenda Montorzi non ci rassicura. Ma attenzione a non liquidarla semplicisticamente come una manovra della P2. Proprio coloro che vogliono fare giustizia devono scavare in quelle parti del processo di Bologna che sono state prefabbricate sulla scorta di un teorema teso a facili demonizzazioni".