Roma, 1· agosto -N.R.- Anticipiamo l'articolo di Ivan Novelli di 'Non Uccidere' che apparirà domani su 'Il Manifesto'.
La Camera dei Deputati vota quest'oggi, dopo averne dibattuto ieri, le mozioni sulla pena di morte.
Su iniziativa dell'indipendente di sinistra Raniero La Valle ma con il sostegno di tutti i gruppi parlamentari, ad eccezione di missini e repubblicani, la Camera deciderà di impegnare il Governo italiano "a prendere urgentemente l'iniziativa di proporre a tutti gli stati che nella loro legislazione contemplano la pena di morte di stabilire, ciascuno unilateralmente, una moratoria di tre anni nella esecuzione di tutte le sentenze di morte che siano state già irrogate o che lo siano nel periodo indicato".
L'iniziativa merita grande attenzione ed è di grande valore, oltrechè morale, politico.
Viene a cadere, inoltre, in un momento di particolare importanza: a 20 giorni dalla sentenza che ha cancellato la pena di morte per Paula Cooper.
Quel processo, quella vicenda ha visto promuovere nel mondo intero, ma in Italia soprattutto, una mobilitazione straordinaria con la raccolta di oltre 2 milioni di richieste di vita per Paula, con l'accorato appello del Papa, con le iniziative parlamentari a livello nazionale ed europeo, con le prese di posizione di innumeverevoli intellettuali.
NON UCCIDERE la coalizione che ha raccolto oltre 100 organizzazioni, partiti politici, sindacati e associazioni religiose, promuovendo le maggiori iniziative in Italia ha avuto un riconoscimento importante e tangibile.
Nella sentenza del processo d'appello di Indianapolis, infatti, si legge che le mobilitazioni internazionali hanno avuto un peso determinante tanto da far dichiarare all'avvocato difensore di Paula Cooper, Bill Touchette: "le vostre iniziative hanno fatto la differenza".
NON UCCIDERE ha scelto come campo di azione gli Stati Uniti d'America perchè è da quel paese, da quella che da molti è definita la patria dei diritti umani e civili, che deve partire il messaggio di civiltà e di vita abrogando quest'atto barbaro che ancora 37 stati americani prevedono nel loro ordinamento giuridico.
Il superamento della pena di morte nel mondo occidentale deve essere il preludio per l'estensione del movimento abolizionista all'Est e nel Sud del mondo.
La drammatica situazione in molti paesi dove la recrudescenza è in costante aumento spinge il nostro paese ad intraprendere una grande iniziativa che potrebbe consentire il blocco totale delle esecuzioni per almeno tre anni.
Ed in questi tre anni consentire la massima azione e mobilitazione internazionale per arrivare all'abrogazione della pena capitale.
In Cina, ad esempio, a seguito delle manifestazioni del giugno scorso in base alle notizie fornite dalle autorità cinesi sarebbero state arrestate 2.500 persone e sarebbero state eseguite 33 condanne a morte. Secondo Amnesty International, che ha raccolto dati da gruppi di oppositori rifugiatisi in Francia, gli arresti sarebbero stati circa centomila e le condanne a morte già eseguite oltre un centinaio.
In Cina, in base alla legislazione approvata nel 1983, la pena di morte deve essere 'velocemente' applicata nei confronti di 'sette categorie di criminali che danneggiano seriamente la pubblica sicurezza'.
I 33 giustiziati erano accusati di reati 'violenti', ma a causa della rapidità dei processi e dell'assenza di garanzie adeguate per la difesa, non è stato possibile verificare se le accuse siano state reali o strumentali.
In Cina, insomma, il processo e l'appello sono delle mere formalità, e i prigionieri vengono uccisi a pochi giorni dall'arresto. Il diritto penale cinese non prevede la presunzione di innocenza e il tempo per preparare la difesa è del tutto insufficente.
E' un caso esemplare dove un'azione di moratoria sarebbe essenziale per fermare la violenza di Stato che impera sempre più.
Un'azione promossa dall'Italia, paese di grande tradizione storica e giuridica che in questi anni di straordinaria mobilitazione è stato riconosciuto come paese abolizionista per eccellenza, nonostante preveda la pena di morte nelle leggi militari di guerra.
E la totale abrogazione dal nostro ordinamento giuridico della pena capitale è richiesta dall'altra mozione, che sarà votata questa mattina, presentata da Francesco Rutelli in seguito alla proposta di Amnesty International (lanciata nell'aprile scorso) in occasione della campagna pe l'abolizione della pena di morte.