Roma, 8 agosto -N.R.- Mentre cresce la crociata proibizionista, efferata quanto inutile, e con essa giungono dall'America di Bush le proposte liberticide che si spingono fino alla rieducazione nei campi di disciplina per i consumatori di droghe, Gino del Gatto, segretario del Co.R.A. (Coordinamento Radicale Antiproibizionista), ha illustrato, nella conferenza stampa di venerdì 4 u.s., il documento per una politica sanitaria sulle droghe, per affrontare la prima e vera emergenza:la sindrome da immunodeficienza acquisita (S.I.D.A.).
Gli obiettivi proposti dal Co.R.A. sono i seguenti:
- informazione capillare mirata ai gruppi a rischio;- distribuzione controllata dell'eroina;
- adozione degli schemi di scambio delle siringhe, incluso lo schema del ricorso al pulmino per la distribuzione mobile e per il pronto soccorso;
- distribuzione, la più diffusa, dei condom, particolarmente tra i gruppi a rischio.
EMERGENZA SIDA
Ormai sono molteplici i programmi avallati in varie parti del mondo, che si basano tutti sulla proposta OMS del 1986 per l'AIDS e ribadita nel 1989 a proposito dell'AIDS e STD (sexually Transmitted Diseases) per il "contenimento del contagio dell'infezione HIV a partire dalla constatazione che per molte persone che ancora non possono o non vogliono smettere di bucarsi, strategie del tipo scambio delle siringhe e distribuzione di condom possono essere utili nel ridurre il loro rischio d'infezione HIV e la trasmissione ad altri".
L'Italia ha la più alta proporzione di consumatori endovenosi di droghe tra i casi conclamati di AIDS, secondo lo studio del Centro operativo dell'Istituto Superiore della Sanità, con una sieroprevalenza che passa dal 43,3% del Nord al 30,3% al Centro e 34,3% al Sud, come computati sulla popolazione dei tossicodipendenti che frequentano i centri pubblici e sulla base della popolazione di tossicodipendenti stimata dal Ministero dell'Interno. Val la pena solo ricordare che l'incidenza d'infezione da HIV, è sottostimata per la difficoltà di campionatura dei soggetti in istudio, ma anche per limiti metodologici, basati sulla sieroprevalenza.
RAPIDISSIMA CRESCITA MALATI AIDS (SIDA)
Dal 1982, quando l'Italia ha cominciato a contare il I· caso di AIDS, l'incidenza è andata sempre più aumentando, per superare allo stato attuale le 4.000 unità, su una popolazione di sieropositivi superiore alle 200.000 unità. Tra i 56 casi di bambini, 40 sono figli di madri tossicomani, 5 sono trasfusi, 4 emofiliaci e 3 da cause non determinabili.
CRITERI PER UNA POLITICA SANITARIA SULLE DROGHE
1. scegliere la necessaria priorità dell'epidemia di SIDA, a salvaguardia della salute del singolo e della collettività;
2. non precludersi nessuna opzione, compresa quella del trattamento di mantenimento con la distribuzione controllata delle droghe a quanti non vogliono o non possono smettere, come constata la stessa OMS;
3. affermare il principio dell'autonomia terapeutica del medico, nel rispetto della responsabilità deontologica e professionale dello stesso;
4. utilizzare, per i casi d'intossicazione acuta e cronica anche delle tossicodipendenze, i Centri Ospedalieri e Universitari Tossicologici, gli unici ad avere la qualificazione professionale specialistica e le strutture strumentali per essere effettivamente di aiuto, potenziandone eventualmente la capacità di assistenza e di pronto soccorso;
5. considerare che tutti i centri ad hoc istituiti sulle tossicodipendenze non hanno giustificazione nè scientifica, nè assistenziale e richiederne la riconversione in funzioni più adeguate;
6. trasferire sociologi e psicologi a funzioni più adeguate, quali possono essere quelle delle comunità di accoglienza, nell'ambito dei loro sforzi di socializzazione e recupero esistenziale o anche nell'ambito di un qualificato modello psicanalitico e psicologico;
7. vigilare affinchè tutte le strutture rispondano ad un piano programmatorio, predeterminato nel tempo e verificabile secondo indicatori che ne valutino la rispondenza;
8. richiedere la necessaria riforma della disciplina pubblicitaria di tutte le sostanze psicotrope, psicofarmaci, alcool e tabacco;
9. adottare la non più procrastinabile correzione dell'informazione che dev'essere la più completa, da quella farmacologica a quella antropologica ed etnologica, dell'uso delle droghe, con particolare considerazione a programmi per i soggetti a rischio;
10. avviare programmi d'informazione diretti a quanti, giornalisti, pubblicisti, professionisti e politici, si trovano nella necessità di esprimere opinioni e prendere decisioni.