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Agora' Agora - 11 agosto 1989
ROMA: LETTERA DEL RADICALE PAOLO PIETROSANTI AL COMMISSARIO BARBATO, CON L'ANNUNCIO FORMALE DI UN PICCOLO ATTO DI DISOBBEDIENZA CIVILE, CHE SARA' MESSO IN ATTO SE ENTRO DUE SETTIMANE L'ORDINANZA ANTI PEDILUVIO E TORSONUDISTI NON VERRA' REVOCATA.

Roma, 11 agosto -N.R.- Paolo Pietrosanti (direttore del giornale 'Notizie Radicali' e Consigliere federale PR), facendo seguito alla lettera inviata il 7 agosto al Commissario prefettizio di Roma, Angelo Barbato, gli ha inviato oggi la seguente nuova missiva.

"Egregio Signor Commissario,

Ella avrà di certo ricevuto la mia lettera aperta del 7 agosto scorso (e comunque alcuni organi di informazione l'hanno ripresa) nella quale La invitavo a cancellare o riformare radicalmente la ordinanza in base alla quale nel centro di Roma deve impedirsi il pediluvio nelle fontane e il deambulare a torso nudo.

Torno a farlo, giacchè non sembra sia in questi giorni maturata alcuna volontà di chiudere pietosamente questo piccolo capitolo della più vasta storia della meschina intolleranza.

Torno con molta semplicità a ribadirLe un invito che sorge da un profondissimo, "eccessivo" amore per questa città, per quel che Roma è ed è stata nel suo complesso, nel suo essere sintesi e sommatoria di diversità abissali, di "lordume" più che di "decoro", di genti. Quell'ordinanza costituisce un oltraggio a chi a Roma vive, a chi Roma partecipa ad essere foss'anche con il transitarvi per poche ore. Perchè è un oltraggio alla città intera ritenere dannosi comportamenti che non lo sono per nulla e nessuno; perchè è un oltraggio all'arte relegarla a ruoli estranei a chi - magari con i piedi - potrebbe e dovrebbe viverla e goderla.

Per non parlare del grottesco che c'è nel vedere impegnati vigili e agenti a reprimere intollerabili infrazioni.

Non c'entra, Signor Commissario? esagero? Personalmente non credo siano di scarso rilievo questioni che comunque attengono alla sfera della libertà individuale. Ma lasciamo perdere.

Quel che è certo è che la logica ispiratrice di un tale piccolo, marginale, penoso provvedimento quale quello a proposito del quale Le scrivo è logica di intolleranza, i cui frutti preoccupanti sono agevolmente visibili. E' appunto, questa, una vicenda di intolleranza. Per questo non è nè può essere ritenuta marginale.

Mi permetto quindi di insistere, nonostante non possa nutrirsi dubbio alcuno che Ella sia in questi giorni e settimane impegnato ad occuparsi di altro. Come mi permetto di annunciarLe formalmente che qualora entro un paio di settimane non venissero compiuti atti inequivocabilmente tesi al ritiro della ordinanza, riterrò mio dovere civico compiere un piccolo (buffo, se vuole) atto di disobbedienza civile. Gradisca i migliori saluti e auguri."

 
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