Roma, 11 agosto -N.R.- Il primo segretario del Partito Radicale, Sergio Stanzani, il tesoriere Paolo Vigevano, la vicesegretaria Emma Bonino hanno illustrato questa mattina in una conferenza stampa la preparazione del Consiglio Federale del Partito Radicale che si terrà a Roma dal 1· al 5 settembre presso l'Hotel Ergife.
Stanzani ha fatto il punto sull' attività del Pr trasnazionale e transpartitico, sui contenuti del Cf: "Ogni giorno appare più probabile l'ipotesi di chiusura del Pr, ma stiamo operando perchè così non sia" ha detto.
La possibile presenza al CF di consiglieri federali, parlamentari, iscritti, intellettuali provenenti dall'Unione Sovietica e le iniziative in questa direzione sono state illustrate da Emma Bonino.
ARRIVANO I RUSSI...?
maggio
Nel corso di un incontro col console sovietico a Roma la vicesegretaria del Pr Emma Bonino e Antonio Stango richiedono alle autorità politiche e governative dell'Urss passaporto e visto per la presenza alla prima riunione del Consiglio Federale del Pr dopo il Congresso di Budapest (Rimini, 21 maggio) di sette cittadini sovietici.
Si tratta di:
Evghenja Debranskaja eletta a Budapest membro del CF ricevendo dopo Pannella il più alto numero di voti;
Ekaterina Podolzeva
Nikolaj Chramov iscritti al Partito Radicale;
Jurij Afanasiev storico e
Vitalij Korotich giornalista, entrambi deputati del Congresso dei soviet;
Lev Timofeev economista e
Sergej Grigoriants fondatori di associazioni e riviste indipendenti: sono stati in passato fra i più noti esponenti del dissenso.
Tutti risiedono a Mosca, tranne la Podolzeva che abita a Leningrado.
A Rimini Pannella viene eletto presidente del CF.
luglio 3
Il primo segretario del PR, Sergio Stanzani, scrive al presidente del Soviet Supremo dell'URSS ( e segretario generale del Pcus), Michail Gorbaciov, per sollecitare un suo intervento che renda possibile la presenza dei sette al CF che si deve tenere a Strasburgo dal 26 al 31 luglio, in coincidenza con la prima sessione del nuovo Parlamento Europeo (i cui lavori si aprono il 24).
Stanzani scrive tra l'altro: "Ci siamo permessi di rivolgerci direttamente a Lei perché sappiamo che le procedure per la concessione dei passaporti e dei visti sono ordinariamente più lente. Confidiamo che, nonostante la relativa vicinanza dei tempi, tutti i nostri invitati siano messi nella condizione di poter partecipare sin dall'inizio ai nostri lavori. Sappiamo di non dover far ricorso per questo alla scrupolosa applicazione delle norme del Trattato di Helsinki. Ci permettiamo invece di sottolineare l'importante contributo che questa partecipazione di cittadini sovietici può dare al nostro dibattito sulle prospettive dei processi di perestrojka e di trasparenza in atto in URSS e sui rapporti fra URSS e Comunità Europea".
Partono i sette telegrammi d'invito: costo unmilioneduecentomila lire!
luglio 6
L'ambasciatore sovietico a Roma, Nikolaj Lunkov, riceve il senatore Gianfranco Spadaccia che gli consegna, oltre alla lettera inviata a Gorbaciov, anche il testo della relazione di Stanzani al Congresso di Budapest, sottolineandone le parti riguardanti perestrojka e glasnost.
luglio 7/20
Il Pr lavora per permettere la presenza a Strasburgo dei sovietici. La lettera a Gorbaciov viene consegnata anche all' ambasciatore sovietico a Parigi ed al ministro degli Esteri italiano, Andreotti.
Numerosi parlamentari europei di diverso orientamento politico rivolgono alle autorità sovietiche analoga sollecitazione, esprimendo il desiderio di poter incontrare gli invitati del PR a Strasburgo in coincidenza con l'apertura dei lavori del nuovo Parlamento.
Si verifica che non bastano i telegrammi d'invito, ma occorre l'invio dall'Italia di formulari personali d'invito che gli interessati debbono presentare all'Ufficio Passaporti sovietico.
I formulari vengono inviati per corriere da Roma il 20 luglio..
luglio 21
Il presidente del CF, Pannella, ne annuncia il rinvio per la mancata autorizzazione all'espatrio per i sette cittadini sovietici.
Pannella invia un telegramma al deputato sovietico Boris Eltsin chiedendo il sostegno del leader del 'Gruppo di Opposizione Democratica Radicale' al soviet perchè renda possibile la presenza dei sette sovietici al CF.
Stanzani chiede un incontro urgente con l'ambasciatore sovietico a Roma, Lunkov.
luglio 22
Stanzani, il tesoriere del Pr Paolo Vigevano, il capogruppo Federalista Europeo della Camera, Peppino Calderisi, illustrano in una conferenza stampa le ragioni del rinvio del CF.
Stanzani chiarisce: "Del CF fa parte quest'anno, a pieno titolo, la nostra compagna cittadina sovietica Evghenia Debranskaja. Poichè a pochi giorni dall'inizio del CF non è ancora sicura la sua possibilità di partecipazione e quella degli altri nostri invitati ( ed anche per altre difficoltà che tuttavia non sarebbero state determinanti) lo abbiamo rinviato a settembre.
Abbiamo voluto tener conto infatti dei gravi problemi che il Presidente Gorbaciov ha dovuto in questi giorni affrontare ed anche della situazione di difficile e lenta formazione del nuovo governo sovietico; d'altra parte non intendiamo rinunciare alla partecipazione dei cittadini e compagni dell'Unione Sovietica. Mi auguro che ora Gorbaciov abbia tutto il tempo di esaminare la nostra richiesta, anche perchè il rinvio a settembre ci fa superare i termini ordinari per la concessione dei passaporti."
Viene diffuso l'appello del presidente del CF Pannella ai giornalisti, all'opinione pubblica, ai dirigenti sovietici:
' ALLA RUSSIA CON AMORE '.
Pannella tra l'altro scrive: "Ci auguriamo che la TASS, i giornalisti ed i giornali sovietici vogliano informare il potere della perestroika e della glasnost e l'opinione pubblica sovietica che il solo partito transnazionale d'Europa, il partito degli esuli della libertà per amore di libertà e di patria dell'URSS, il partito che fa della nonviolenza il suo credo, della fiducia nella democrazia politica ovunque, della solidarietà attiva a quanti lottano per realizzarla, nelle carceri o dal potere, ha ritenuto di dover rinunciare a tenere una sua riunione di primaria importanza istituzionale e politica per difendere il diritto-dovere dei suoi membri sovietici a partecipare al Consiglio Federale e concorrere alle sue decisioni."
agosto 3
Il Pr fissa il Consiglio Federale a Roma da venerdì primo settembre a martedì 5 presso l'Hotel Ergife ( la sessione prende il posto di quella di Strasburgo del 26/31 luglio).
agosto 4
Nuovi telegrammi d'informazione ed invito ai sette.
agosto 5
Si verifica che i formulari inviati il 20 luglio non sono ancora stati consegnati.
agosto 8
L'ambasciata italiana a Mosca, interpellata via telex, assicura che non ci sono difficoltà da parte italiana per la concessione del visto di ingresso in Italia dei sette cittadini sovietici.
Non si capisce quanto l'impossibilità della presenza dipenda da difficoltà di ordine burocratico e quanto da problemi di carattere politico.
Per quanto riguarda l'URSS difficoltà per i visti di ingresso per i radicali che intendono recarvisi per incontrare gli iscritti: è' necessario esibire la prenotazione alberghiera e le agenzie di viaggio non hanno disponibilità' di alberghi a Mosca fino a settembre.
PER QUANTO RIGUARDA L'Italia E' QUASI IMPOSSIBILE COMUNICARE TELEFONICAMENTE CON L'UNIONE SOVIETICA, A QUALSIASI ORA.
agosto 9
L'ambasciatore sovietico a Roma non ha ancora ricevuto il segretario radicale.
Giungono da Mosca i telegrammi di due dei sette invitati al CF: Lev Timoveev conferma il suo arrivo a Roma per l'1 - 5 settembre, se riuscirà ad avere il passaporto e la prenotazione sul volo Alitalia; Sergei Grigoriants dispera di riuscire ad ottenere per tempo i documenti necessari e che per questo non riuscirà ad essere in Europa prima di ottobre.
agosto 10
Emma Bonino incontra l'incaricato d'affari dell'ambasciata sovietica a Roma, Vassilj Keniatkin: l'intervento dell'ambasciata italiana a Mosca rende possibile ottenere in pochi giorni il visto d'ingresso in Urss per tre esponenti radicali che vi si recheranno per tentare di risolvere direttamente la questione dei permessi d'espatrio.
Dimitri Brauns, iscritto radicale dell'Unione Sovietica, in Germania per visitare i familiari, ottiene un permesso di soggiorno per l'Italia di un mese: sarà a giorni a Roma per partecipare al CF di Settembre e per lavorare perchè altrettanto possano fare i suoi sette concittadini.
'ALLA RUSSIA CON AMORE'
appello di Marco Pannella
"Ci auguriamo che la TASS, i giornalisti ed i giornali sovietici vogliano informare il potere della perestroika e della glasnost e l'opinione pubblica sovietica che il solo partito transnazionale d'Europa, il partito degli esuli della libertà per amore di libertà e di patria dell'URSS, il partito che fa della nonviolenza il suo credo, della fiducia nella democrazia politica ovunque, della solidarietà attiva a quanti lottano per realizzarla, nelle carceri o dal potere, ha ritenuto di dover rinunciare a tenere una sua riunione di primaria importanza istituzionale e politica per difendere il diritto-dovere dei suoi membri sovietici a partecipare al Consiglio Federale e concorrere alle sue decisioni.
Avevamo organizzato con grande fatica e difficoltà questo Consiglio Federale, al quale avrebbero partecipato molte decine di parlamentari europei e nazionali, che si sarebbe svolto nella prestigiosa sede del Consiglio d'Europa e del Parlamento Europeo. Dal Burkina Faso ad Israele, dall'Ungheria, dalla Polonia, dalla Spagna e dal Portogallo, dal Belgio, dalla Francia e dall'Italia, dal Canada e dalla Gran Bretagna, da Grecia e Turchia, con esuli rumeni, dei paesi arabi: abbiamo ritenuto essenziale che anche i nostri compagni sovietici potessero compiere il loro dovere di militanti radicali, del dialogo nonviolento, della democrazia politica, del federalismo europeo, dei diritti umani, civili e politici.
(...)
Quale presidente del Consiglio Federale del Partito, oltre che come rappresentante del popolo europeo e del popolo italiano, mi sia quindi consentito di rivolgere un appello: 'alla Russia, con amore'.
L'appello è questo: 'Lasciate che i nostri compagni e invitati sovietici vengano a svolgere il loro compito democratico, di libertà, di pace, assieme ai loro compagni di tanti altri paesi. Noi sappiano che voi non avete voluto impedire loro di venire. Sappiamo che non siete riusciti a consentirlo, perchè non vi è stato forse nemmeno consentito - nella grande, pericolosa concentrazione di potere che avete ritenuto inevitabile assumere - di accorgervi che questa richiesta, questa esigenza vi venivano indirizzate. Lo sappiamo, crediamo di saperlo, speriamo che così sia stato. Dobbiamo ringraziare anche il ministro degli Esteri della Repubblica italiana, Giulio Andreotti, di aver trovato tempo e modo per cercare di farvi conoscere l'importanza, oltre che la legittimità, della nostra attesa e della nostra richiesta. Ma nemmeno lui, dunque, vi è riuscito.
Non vi sono riusciti nemmeno l'ambasciatore Lunkov e altri diplomatici sovietici in Europa. Vogliamo - quanto meno - sperare che anch'essi si siano mossi in modo nuovo e non come per il passato. Ma se dovessimo constatare che di nuovo non siete in grado di rendere giustizia, dovremmo passare ad una iniziativa nonviolenta, ad un digiuno collettivo, a cominciare da me, quale presidente del Consiglio federale, ma anche quale cittadino, quale deputato europeo e deputato italiano.
Noi vogliamo esser sempre più in grado d'esser solidali con l'opera di democratizzazione, così drammaticamente difficile, in corso nel vostro paese. Anche questo è il senso della presenza sovietica nei nostri organi dirigenti e deliberativi. Con fiducia, e con determinazione, vi chiediamo di chiudere questo capitolo oscuro e brutto e di aprirne uno nuovo, che sia all'altezza delle speranze comuni."
15 CONTRO 15
Dall'Italia non si riesce a comunicare per telefono con Mosca perchè il '15'( servizio di prenotazioni internazionali, obbligatorio per telefonare in Russia, dipende direttamente dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni) non funziona: difficilmente qualcuno risponde, si registrano attese fino a cinque ore.
Impegnati in questi giorni a cercare di parlare per telefono con gli invitati russi al CF abbiamo potuto ampiamente constatare la portata di questo disservizio del quale non si conoscono le ragioni. Non ci sono motivi di tipo tecnico o strutturale che impediscano il collegamento in teleselezione nè pare esservi una qualche "nobile" ragione politica di un boicottaggio in perfetto stile "guerra fredda".
La ragione appare molto più semplice ed è in perfetto stile burocratico-italiano: esiste un interesse a mantenere una struttura impiegatizia all'ombra della quale si alimenta un traffico di favori (e di tangenti) per ottenere comunicazioni rapide dall'Italia verso l'Urss. Tant'è che da Mosca a Roma si telefona normalmente in teleselezione mentre, viceversa, dall'Italia per l'Urss si passa attraverso il "15" che non funziona... oppure attraverso altri numeri del "servizio pubblico" -a disposizione di pochi privilegiati- che funzionano perfettamente utilizzando il prefisso internazionale.
Nei prossimi giorni attueremo iniziative per far chiarezza su questo "mistero" italiano: senza svelarle indichiamo la traccia di "15 contro 15".
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IL CONSIGLIO FEDERALE PR
Il Consiglio Federale è composto da 35 membri eletti direttamente dal Congresso di Budapest, di cui 17 non italiani ( la sovietica Debranskaja, tre ungheresi tra cui Anne Lozsonszki figlia del ministro del governo Nagy impiccato negli anni '5O, due polacchi, due jugoslavi, uno ciascuno per Francia, Olanda, Belgio, Portogallo, Brasile, Canada, Costa d'Avorio, Burkina Faso, Israele) e da quanti siano stati segretari, tesorieri, membri di segreteria o giunta esecutiva del Pr, da parlamentari ed ex parlamentari, purchè iscritti al Pr per il 1989.
Complessivamente si tratta di oltre novanta persone: i 35 eletti, 28 membri di diritto italiani, 8 non italiani, 21 parlamentari.
Tra i parlamentari anche iscritti con doppia tessera: il comunista Willer Bordon, il socialista Felice Borgoglio, i socialdemocratici Filippo Caria, Maurizio Pagani (capigruppo alla Camera e al Senato) e Martino Scovacricchi, il Verde Gianni Lanzinger per l'Italia; il francese Georges Donnez, il portoghese Jorge Pegado Liz, l'israeliana Shulamit Aloni.
Sono inoltre membri del CF la presidente della Lega Internazionale antiproibizionista Marie Andreè Bertrand (canadese) ed il brasiliano Antony Henman; parteciperanno inoltre ai lavori gli esuli rumeni Mihnea Berindei e Ariadna Combes.