Roma, 12 agosto -N.R.- Marco Pannella ha rilasciato una lunga intervista a Radio Radicale e al quotidiano il Mattino trattando i temi dell'attualità politica: il futuro della Federazione laica, i rapporti con il PSI di Craxi e con il nuovo PCI di Occhetto, la "Lista Nathan" per le prossime elezioni romane, il debito pubblico, le attuali minacce all'ordinamento costituzionale, i problemi del partito transnazionale e l'imminenza della chiusura del Partito Radicale.
L'intervista è stata programmata sulla rete nazionale di Radio Radicale con i seguenti orari: per oggi, sabato 12 dalle 16 alle 18; domenica 13 dalle 10 alle 12, lunedì 14 dalle 12 alle 14 ed, infine, il giorno di Ferragosto dalle 22 alle 24.
Circa la Federazione laica, Marco Pannella ha dichiarato che "perfino in aula, nel dibattito sulla fiducia al nuovo governo, perciò in un intervento istituzionale non solo politico, ho detto che la Federazione Laica c'è, ha comunque da esserci". "Questa vicenda rischia di essere la prima mina vagante di questo Governo; devo dare atto a Renato Altissimo che , appena fatto il Governo, in tre interviste ha detto che quella strategia non cambia. Certo, l'ha detto a Governo fatto, ma sappiamo bene che l'ipocrisia è l'omaggio che viene reso alla verità". "E' falso - ha proseguito Pannella - che liberali e repubblicani abbiano sepolto questa operazione. Certo, l'hanno trattata in modo un po' "poveraccio" ma, alla prossima riunione il Comitato avrà a sua disposizione una mia lettera con dei precisi interrogativi e un preciso richiamo agli impegni del Comitato stesso". "Ho recentemente letto un libro di Antonio Spinosa, 'Mussolini'; ne farò omaggio a Renato Altissimo e agli altri amici liberali perchè deve essere chi
aro che il fascismo non è stato altro che il partito dell'emergenzialismo come cultura di una classe dirigente". "Mussolini è stato indotto dal vuoto dei principi e delle regole liberaldemocratiche a forgiarsi una propria alternativa. E' significativo il fatto che Renato Altissimo, da segretario del Partito Liberale, non abbia avuto una parola da dire contro la proposta di presidenzialismo sudamericano, chiaramente sfascista, del PSI e contro un recupero, clericopopulista, peronista, del peccato-reato o rispetto al rilancio dell'ergastolo. Torno a dire a Renato Altissimo quando mi ripete che la mia unghia è sporca di antisocialismo mentre da molti anni indico tempestivamente la luna del ritorno del fascismo che splende, che tutto questo manifesta il vuoto di tensione liberale. Ecco perchè - conclude Pannella sulla Federazione laica - ritengo che la riassunzione, con intransigenza, dei valori liberaldemocratici da parte dei liberali e dei repubblicani è assolutamente urgente e necessaria".
Nella sua intervista a Radio Radicale Pannella ha parlato anche del Governo Andreotti:
"Non credo - ha detto - che Andreotti abbia fatto il Governo di fine legislatura, non credo alle baggianate velleitarie imposte dai nostri compagni socialisti. non credo che questo sia un Governo forte, che Andreotti abbia azzeccato, questa volta, nel valutare la situazione (poichè oramai il Basso Impero sta divorando se stesso)"
A proposito della nuova direzione Cangini al "Tempo" Pannella ha affermato:
"Finalmente viene fuori un giornale che è chiaramente, completamente, consapevolmente di ispirazione, non fascista, ma veterofascista. Fasciste le commemorazioni, le battaglie storiche. Siamo ormai nella fase in cui la cultura liberaldemocratica, la certezza del diritto è odiata". " I socialisti, inavvertitamente, sono stati alla testa di queste evocazioni di fantasmi, ma non so cosa succederà nei prossimi mesi".
"Ritengo - ha detto Marco Pannella parlando delle prossime elezioni amministrative a Roma - che qui ci vogliano le liste Nathan, che una parte del mondo cattolico potrebbe benissimo far parte di queste liste. E' da 40 anni che andiamo avanti senza urbanesimo e senza ambientalismo, e non sarà il Verde a far fare a Roma il grande salto nazionale al quale comunque lavorerò".
Riferendosi infine alla vicenda della chiusura e della rottura di continuità del PR, Marco Pannella ha affermato:
"In parlamento abbiamo avuto, anche grazie all'impegno dei deputati radicali, questa cosa dell'abolizione dell'ergastolo e della pena di morte, ma c'è addirittura il rischio che vittorie di questo genere accelerino, nel rapporto di forze esistente nelle democrazie di tipo continentale, il realizzarsi delle soluzioni opposte. Quando parlo di illusione radicaldemocratica intendo proprio questo. Quindi la soluzione di continuità per il PR è senza paracadute; le 'ics' possono essere il maturarsi di una scelta collettiva del PCI o di una parte alta del Partito Comunista. Credo che, in questo caso, il PCI farebbe un salto qualitativo senza ritorno che lo farebbe ritrovare in maggioranza nel Paese; come accadde nel '74 con il referendum sul divorzio. Oggi i comunisti se facessero questa scelta costituirebbero il nucleo del 60%; non sarebbe certo più il PCI, sarebbe una cosa anglosassone, e sarebbe una cosa radicale."