Roma, 12 agosto - Nr - Prosegue l'indagine per conoscere le ragioni del disservizio "15", tristemente famoso presso tutti coloro che tentano di servirsene per comunicare con i Paesi che non sono collegati dalla telesezione.
Apprendiamo oggi dalla viva voce del vicedirettore del servizio, che le linee di collegamento con la Russia sono solo sei, ridotte a cinque effettive perché una é permanentemente utilizzata dalla Rai, e che il traffico telefonico é agito all'interno di queste disponibilità.
Attraverso la disponibilità dei singoli operatori é possibile mettersi in contatto con la Russia per strade diverse (via Budapest, per esempio) per sopperire all'ingorgo, pressocché immediato, che si produce con un numero di telefonate minime.
Ne consegue, ci sembra di capire, che le strutture stesse costringano gli operatori ad un certa discrezionalità di servizio che, certamente, non andrà a vantaggio degli utenti più deboli che non possono fare valere ragioni di precedenza o di urgenza.
Se nel mese di settembre, come sembra, l'Unione Sovietica dovesse essere pronta per la telesezione con l'Italia (noi riceviamo in telesezione ma non trasmettiamo a causa di carenze di strutture dall'altra parte), si metterà in grande evidenza l'assoluta insufficienza delle linee del nostro Paese e la questione "esploderà".
Il parere degli operatori del 15, é che le responsabilità di questo disservizio, vadano addebitate al Ministero degli Esteri e a quello delle Poste e telecomunicazioni da cui dipende direttamente il servizio. Il Ministero degli Esteri, invece, è responsabile senz'altro di non avere provveduto, nonostante le proteste ripetute degli operatori, a promuovere una politica di allargamento delle strutture del servizio.