Roma, 25 agosto -N.R.- "La Stampa" di ieri ha pubblicato un articolo in seconda pagina sulla "rivolta" del PCI di Trieste, dove i dirigenti comunisti raccolgono le firme per un Direttivo Federale autoconvocato, per discutere del caso dell'on. Willer Bordon, deputato comunista che ha preso anche la tessera radicale. Proponiamo l'intervista di Bordon, rilasciata ieri a Radio Radicale.
D. Allora, Willer, ci spieghi cosa sta succedendo nel Partito Comunista di Trieste ?
R." 'Rivolta' mi pare un termine un pò eccessivo. Per quanto riguarda l'autoconvocazione invece ero stato avvertito due giorni fa dal segretario della federazione, che c'era stata appunto, sulla base di quanto previsto dallo statuto del PCI, una raccolta di firme da parte di alcuni compagni per chiedere la convocazione del Comitato Federale per discutere il mio gesto."
D. Che cosa prevede, a questo proposito, esattamente lo statuto del PCI?
R. "Una cosa molto semplice, molto democratica: cioè che il Comitato direttivo possa anche autoconvocarsi quando lo chiedono un numero 'tot' di membri dell'organismo stesso. La cosa un pò singolare è che questo metodo molto democratico venga utilizzato, se ho ben capito, non tanto per discutere, il che sarebbe appunto più che legittimo anzi necessario ed importante, ma - sembrerebbe da parte di alcuni - addirittura per richiedere provvedimenti disciplinari."
D. Sempre leggendo il quotidiano "La Stampa", sembra che vi sia una certa polemica fra il segretario regionale Roberto Viezzi e il segretario cittadino Nico Costa: il primo sembra abbastanza contrario al tuo gesto, il secondo più possibilista.
R. "Mi pare che la differenza sia di questo tipo: da una parte c'è un compagno come Nico Costa che da subito ha espresso il suo dissenso in merito al mio gesto ma in maniera tranquilla, normale, motivandolo con delle ragioni di carattere politico, in modo del tutto autonomo e legittimo, dall'altra parte, invece, mi pare che ci sia un atteggiamento di tipo molto diverso che non ha, fino adesso, espresso un dibattito sui contenuti, sul mio gesto, sulle motivazioni che ho dato, ma continua a fare apprezzamenti che riguardano la mia serietà, la mia eticità e che recupera vecchie categorie di giudizio che sono tipiche di una cultura che sono certo, non solo spero, nel partito di Occhetto non hanno più posto ne presenze."
D. A parte le reazioni dei dirigenti, tu che reazioni hai potuto registrare fra i compagni del PCI di Trieste ?
R. "Reazioni abbastanza simili a quelle che ho potuto registrare in tutte le parti d'Italia (non farei un caso triestino particolare): nel partito rispetto al mio gesto ci sono persone che sono d'accordo e altre che sono contrarie, in alcune parti un pò più contrari, in altre un pò più favorevoli. Mi pare invece di poter dire che, coloro che comunque non ne fanno un dramma, sono coloro che più coerentemente perseguono il rinnovamento del Partito."
D. Che cosa significherebbe nel Partito Comunista aprire un dibattito sulla possibilità dell'iscrizione al Partito Radicale?
R. "Significa quello che poi sta avvenendo, perchè -come avete visto- ci sono stati degli articoli sull'Unità, altri ne sono previsti; c'è già un dibattito che sta, sia pure al di fuori degli organismi dirigenti, investendo il Partito a discutere se sia o no legittimo prendere anche la tessera del Partito Radicale. D'altra parte in questo senso mi pare andasse - va ricordato - anche il comunicato congiunto del segretario del PCI Occhetto e del primo segretario del Partito Radicale Stanzani: se sia o meno legittimo a questo punto dare una mano, un apporto responsabile da parte di tutti i democratici al Partito Radicale nel momento in cui questo partito è impegnato in uno sforzo straordinario di sua autonoma trasformazione e riflessione nel senso di un movimento internazionale per i diritti civili e per gli Stati Uniti d'Europa: Questo è il punto fondamentale."
D. Invece anche questa mattina sul quotidiano "La Stampa" si parla della tessera radicale come di una doppia tessera, come di una tessera in concorrenza.
R. "Infatti, questo è un discorso assurdo. L'ho spiegato più volte: non si tratta di doppia tessera, anche in senso concreto. Ho posto la possibilità del tesseramento dei comunisti al Partito Radicale, in quanto il Partito Radicale non è più un partito concorrente, non perchè lo affermo io, ma perchè lo afferma Pannella, perchè questo è un dato assolutamente oggettivo di cui nessuno può più dubitare: l'uscita del Partito Radicale dalla dimensione del partito nazionale, che del resto lo stesso comunicato Occhetto-Stanzani riconosce. Quindi l'iscrizione al Partito Radicale non è più una 'doppia tessera' concorrente di due partiti nazionali, cosa che sarebbe inaccettabile, giustamente inaccettabile. E', invece, la scelta di dare solidarietà nei confronti di un movimento che oggi è impegnato, l'abbiamo visto in questi giorni, nelle battaglie per i diritti civili e per i diritti di libertà non soltanto nell'Europa Occidentale ma anche nell'Europa Orientale."