Roma, 26 agosto -N.R.- La presidente della LIA (Lega Internazionale antiproibizionista), Marie-Andrée Bertrand, professore al "Centre international de criminologie compareé" dell'università di Montréal, magistrato e leader del Movimento femminista canadese e consulente dai primi anni '70 del governo canadese per i problemi della droga, ha dichiarato:
"I recenti avvenimenti in Colombia testimoniano l'estrema gravità delle situazioni nelle quali sono spinti i paesi produttori di droghe dette "illegali" e rivelano qualcuno degli effetti più drammatici delle politiche antiproibizioniste.
In questo contesto di illegalità e di proibizionismo, tutti sanno bene che i profitti conseguenti al commercio della droga sono enormi e che attirano non solo i trafficanti e gli spacciatori abituali ma anche coloro che normalmente stanno dall'altra parte a perseguitare i consumatori, i così detti reparti antidroga.
A proposito degli avvenimenti in Colombia, la LIA denuncia soprattutto l'utilizzazione che viene fatta dai Paesi vicini della crisi in America Latina. La LIA constata che i paesi vicini prendono a pretesto questa crisi per ricorrere in modo drammatico alla repressione e per intervenire manu militari fuori dai propri territori nazionali.
Questa utilizzazione a fini politici ed imperialisti della droga e della proibizione, dimostra molto bene l'inanità delle leggi penali in quei territori e i loro effetti perniciosi.
La LIA propone una politica nuova sul terreno delle droghe.
Essa promuove misure economiche, sociali, educative, preventive e giudica che ci sia già stato largamente dimostrato il carattere di corruzione e di immoralità della repressione penale nel campo delle droghe".