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Agora' Agora - 28 agosto 1989
LISTA NATHAN: "L'ACCORDO DC-PSI E' STATO SCOPERTO E SCOMPAGINATO-EFFETTO IMPORTANTE DELL'INIZIATIVA DI PANNELLA... PLI E PRI SI STANNO RASSEGNANDO A RESTARE AI MARGINI DEL GRANDE GIOCO POLITICO." DICHIARAZIONE DI ANGELO PANEBIANCO A RADIO RADICALE.

Roma, 28 agosto -N.R.- In merito alla proposta di Marco Pannella per una lista Nathan a Roma, proponiamo l'intervista, rilasciata a Radio Radicale, di Angelo Panebianco, docente di Scienza della Politica a Catania, commentatore del 'Corriere Della Sera' e membro del comitato per la Federazione Laica.

"Come 'osservatore esterno', non sono in grado di immaginare appieno che effetti potrebbe avere la presentazione di una lista Nathan a Roma.

Mi sembra però di capire che un effetto molto importante lo ha già avuto: l'iniziativa di Pannella ha impedito che si andasse ad una campagna elettorale con i giochi già fatti e precostituiti. Mi riferisco in particolare all'accordo PSI-DC, che in qualche misura è stato scoperto e scompaginato, mettendo in moto una serie di azioni e reazioni. E' difficile allo stato dei fatti, prevedere che esiti possa avere la proposta di Pannella, anche perché i sistemi politici locali sono talmente condizionati dal centro che spesso anche liste non direttamente collegate ai partiti nazionali si trovano bloccate da mille condizionamenti. Ma sul piano teorico sono convinto che non esista alcuna ragione per cui gli equilibri nazionali debbano meccanicamente riproporsi sul piano locale.

Mi sembra che, proprio sulla vicenda romana, i partiti laici abbiano perso, o stiano per perdere, un'occasione importante per mutare le strategie che li stanno portando a contare sempre meno sul piano nazionale e locale.

Questo soprattutto per quanto riguarda i liberali, che hanno subito detto di no ad ipotesi diverse e nuove. I repubblicani mi sembrano finora più prudenti. Sono partiti che rischiano di condannarsi alla routine della gestione dell'esistente, della salvaguardia della loro esistenza, incapaci di correre rischi e di pensare 'alla grande'. Il peso delle loro strutture di partito gli impedisce di imboccare strade politiche di grande respiro. Mi sembra che PLI e PRI si stiano rassegnando a restare ai margini del grande gioco politico."

 
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