Roma, 29 agosto -N.R.- Il processo di Tamas Deutsch, della direzione della Federazione dei Giovani Democratici ungheresi e Gyorgy Kerenyi di "Solidarietà operaia ungherese", è iniziato oggi a Praga in un clima relativamente teso e con grossissimi ritardi dovuti per lo più a problemi di traduzione.
Ricordiamo che Deutsch e Kerenji sono accusati di "disturbo dell'ordine publico", di "distribuzione di propaganda ostile" e di "partecipazione a manifestazione non autorizzata".
Rischiano una pena fino a sei mesi di carcere e 20.000 corone di multa. La sentenza è attesa per questa sera.
Il Partito radicale segue con molta preoccupazione questo atteggiamento per lo meno discriminatorio delle autorità cecoslovcche nei confronti di cittadini di un Paese vicino, fortemente impegnato in una riforma democratica.
Il Partito radicale non mancherà di studiare molto attentamente la sentenza e le motivazioni della Corte.
Auspica vivamente che le autorità cecoslovacche, anche in linea con le recenti - e per la prima volta positive - dichiarazioni nei confronti della primavera di Praga, adotteranno anche nei confronti dei militanti democratici ungheresi, posizioni che riflettano l'apertura, anche se sofferta, al dialogo e al rinnovamento.
Nel caso contrario, il Partito radicale non potrebbe che organizzare nuove e più decise iniziative nonviolente in Cecoslovacchia ed altrove, nonchè interevenire nelle sedi istituzionali dove sono presenti i radicali.