Roma, 29 agosto -N.R.- Proponiamo la risposta di Marco Pannella a Vladimir Vanin, giornalista del Novosti, l'agenzia di stampa sovietica.
Caro Vanin,
ti sono riconoscente per la tua "lettera aperta" di oggi. Io digiuno dal 20 agosto, "per consentire alle autorità sovietiche di far togliere il blocco - presumibilmente burocratico - ai visti di Eughenja Debranskaja, membro del Consiglio Federale del Partito, "e degli altri invitati sovietici" alla riunione del I settembre.
Non potevo ovviamente sapere che il 25 agosto erano stati concessi i necessari documenti di Serghej Grigoriants, né finora ne era stato avvisato l'interessato. Non potevo sapere che Timofeev, in vacanza, li avesse anche lui ricevuti, o meglio concessi. Ma non lo sapevano nemmeno coloro che "ufficiosamente" se ne interessavano, sia da parte italiana sia da parte sovietica. Mi consentirai la discrezione ma sai a chi alludo. Quanto alla probabile presenza di Jurji Afanasiev, e anche di Vitalij Korotich, che ha poi dovuto - come sai - per impegni sopraggiunti, rinunciare, l'avevamo noi stessi resa pubblica, e qualche giornale ne ha informato i suoi lettori.
Resta, a questo punto, l'essenziale. Com'è chiaro, dal testo con cui ho comunicato la mia iniziativa nonviolenta, da mesi di contatti e di dichiarazioni, l'essenziale è la presenza della Debranskaja, che è istituzionalmente tenuta a partecipare al Consiglio Federale, per la cui assenza, ufficialmente, abbiamo assunto la grave responsabilità statutaria di sconvocare il CF già convocato per il 27 luglio a Strasburgo; e la presenza della compagna Ekaterina Podolzeva, iscritta al Partito, in rappresentanza dei compagni di Leningrado.
Constato che questo ti sfugge. Ma la tua attenzione è un ottimo segno, non dirò segnale, e non dubito che vorrai, potrai darmi quanto prima le ottime notizie, ottime per chi ritiene (come me) che diventi urgente accorrere in difesa del rigore, ma anche della ragionevolezza, della "glasnost" e della "perestrojka", contro i sabotaggi e, anche, le eccessive o malposte impazienze, umanamente comprensibilissime, ma politicamente con il rischio di essere suicide. Ma se dobbiamo occuparci, come mi accade, di far chiarezza e di difendere una questione di principio, per noi ma anche per tutti, di grande importanza, tutto diventa poi più difficile.
Spero di poter andare ben presto insieme a cena, e conto sulla presenza tua e di Novosti al Consiglio Federale.
P.S. Avrai notato che ho dimenticato di segnalare, fra l'essenziale, il compagno Nikolaj Chramov, il terzo iscritto invitato, delegato dei compagni di Mosca. Il digiuno fa qualche volta perdere un pò di memoria, ma tu avrai di già corretto la dimenticanza. Grazie