Roma 29 agosto -Nr- Un evento molto importante ha contrassegnato la giornata di ieri. Ci é giunta infatti la notizia ufficiale della concessione di visti agli invitati del consiglio federale
Lev Timoveev e Sergeij Grigorianc. Due visti su sette di quelli richiesti.
"Ho letto recentemente su "Notizie Radicali" che al Consiglio Federale del Partito radicale, fissato a Roma per settembre, erano stati invitati come ospiti Jurij Afanasiev e Vitalij Korotic, deputati del popolo dell'URSS, e alcuni attivisti di "gruppi indipendenti", ma che, per innumerevoli difficoltà burocratiche legate alla concessione del passaporto, i sovietici non avrebbero potuto lasciare il loro paese.
La curiosità mi ha spinto a sollevare la cornetta del telefono per chiarire se la situazione era davvero così drammatica da costringere Marco Pannella a dichiarare lo sciopero della fame contro il presunto divieto. Vitalij Korotic è stato il primo che ho raggiunto telefonicamente, e ho faticato parecchio per convincere il segretario a farmi parlare con l'ormai celebre direttore di "Ogoniok", in procinto di partire alla volta di Kharkov per un incontro con gli elettori. Ecco come mi ha risposto: "Sono profondamente grato ai dirigenti radicali per il loro invito. Ho molta simpatia per l'attività di questo partito e per il suo progetto di dare vita ad un partito transnazionale, cioè ad una sorta di partito paneuropeo che si interessi dei problemi che preoccupano tutti i paesi del continente. Ma, purtroppo, sono nell'impossibilità di accettare il loro invito perché ho moltissimi impegni. Credo però che Jurij Afanasiev non mancherà. So che attualmente si trova a Parigi, da dove intendeva recarsi a Roma".
Per avere notizie sugli altri invitati al Consiglio federale del Partito radicale mi sono rivolto all'OVIR, l'organizzazione statale che rilascia visti e passaporti. Mi hanno risposto che i documenti dei cittadini sovietici che si recano all'estero su invito privato vengono rilasciati dagli uffici rionali dell'OVIR. Per questo ho avuto delle difficoltà a rintracciare subito l'ufficio che mi interessava: a Mosca i quartieri sono più di 30. Ecco cosa ho saputo: "i documenti di Lev Timoveev sono pronti da un pezzo e lo aspettano, - mi ha detto per telefono Ilja Karakulko, funzionario dell'ufficio in questione. Lo abbiamo sollecitato più volte a venirli a ritirare. Ma abbiamo saputo di recente che Timofeev e la moglie erano partiti per le ferie. Perciò al suo rientro troverà tutto a posto. Per quanto riguarda Serghej Grigorjants, ha presentato i documenti l'11 agosto e il 25 dello stesso mese erano pronti. Lo avvertiremo telefonicamente, dal momento che non si è più interessato alla pratica."
Ci domandiamo perciò se valeva la pena che Marco Pannella si preoccupasse tanto. Forse i radicali italiani avrebbero dovuto innanzi tutto chiarire come stavano le cose, e questo vale in particolare per gli "inviati" Antonio Stango e Marino Busdachin, che si trovano a Mosca da quasi due settimane"