Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 21 apr. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie Radicali
Agora' Agora - 30 agosto 1989
PALERMO E CONTORNO: CONFERENZA STAMPA DEL SENATORE RADICALE FRANCO CORLEONE, MEMBRO DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA, DOPO L'INCONTRO CON SALVATORE CONTORNO, "PENTITO DELLA MAFIA". LE LIMITAZIONI AL COLLOQUIO AVVENUTO NEL CARCERE DI SOLLICCIANO. "MISURE DI SICUREZZA IN CONTRASTO CON L'ORDINAMENTO PENITENZIARIO E PERICOLOSE PER IL DETENUTO STESSO. LA COMMISSIONE ANTIMAFIA RITORNI AD ESAMINARE IL CASO".

Roma, 30 agosto -N.R.- Il senatore Franco Corleone, membro della Commissione Antimafia, ha tenuto una conferenza stampa sulla sua visita a Salvatore Contorno nel carcere di Sollicciano avvenuta ieri, 29 agosto.

"La vicenda Contorno si arricchisce di due fatti nuovi: non solo della richiesta del pentito di incontrare i magistrati palermitani, ma anche della richiesta 'di conferire con la massima urgenza per motivi personali' con me, in quanto membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia.

La domanda è stata formalmente avanzata da Contorno alla direzione del carcere il 16 agosto; la raccomandata è pervenuta - non si sa bene perché - alla Camera dei Deputati il 24 agosto, è stata finalmente recapitata al Senato il 28 e a me consegnata nel pomeriggio del 29. Mi sono immediatamente recato a Firenze, ma devo sottolineare che questo ritardo, grave, di undici giorni nella consegna di una comunicazione così importante e delicata non è il solo caso sconcertante che riguardi l'attività della Commissione Antimafia; è bene rilevare come in questo momento così caldo nel quale la vicenda di Palermo coinvolge il Palazzo di Giustizia, l'Alto Commissario, la Criminalpol, i Servizi segreti, il CSM, la Commissione Antimafia non è in grado di fornire documentazione ai propri membri: non sappiamo infatti se la perizia sulle armi sequestrate a Grado e Contorno sia stata finalmente depositata e consegnata alla Commissione nè sappiamo se gli altri documenti richiesti siano stati consegnati, per il semplice fatto c

he i funzionari della Commissione sono ambedue in ferie ( e sarebbe anche il caso di acquisire e rendere disponibili le cinque o sei lettere inviate dal Corvo).

Sono arrivato al carcere di Sollicciano intorno alle 20.30 di ieri e sono stato ricevuto dal Vice direttore Dott. Frontirrè, che mi ha informato circa le misure disposte - direttamente dal Ministero - per garantire la sicurezza del detenuto: vi sono cinquanta agenti coordinati da un ufficiale (che cambia ogni 20 giorni) che lo sorvegliano a vista. Dopo queste premesse ho chiesto di vedere Contorno che sta da solo in una apposita sezione.

Il colloquio è avvenuto in una saletta adiacente alla cella e vi hanno assistito il vice-direttore, il capitano Marotta e il maresciallo Appiano; fuori della saletta dieci agenti ci osservavano dalla parete a vetri, mentre due telecamere riprendevano il colloquio e probabilmente lo registravano (così come avviene nella cella del detenuto, del quale le telecamere registrano ogni movimento).

Contorno si è presentato con la barba lunga di molti giorni e mi ha subito parlato delle condizioni di detenzione che non è più in grado di sopportare. Non riesce più a dormire e l'impossibilità di comunicare, neanche con gli agenti di custodia, lo fanno sentire un sepolto vivo e ai limiti della esasperazione, di questa condizione egli ritiene responsabili i magistrati palermitani.

Contorno però aveva chiesto di incontrarmi non solo per esprimere il disagio delle sue condizioni: voleva, ritengo, parlare di altro, dopo l'audizione del dieci agosto davanti alla Commissione Antimafia: Il vicedirettore è invece intervenuto con fermezza sostenendo che il colloquio poteva riguardare esclusivamente le condizioni di detenzione e che non poteva affrontare altri argomenti per i quali doveva essere fatta richiesta al Magistrato. Contorno si è dimostrato molto stupito perché pensava di avere avanzato domanda di colloquio non limitato, ma ha ribadito la sua intenzione di ripresentare domanda in tal senso nella mattinata di oggi.

Pur con queste limitazioni ho parlato a lungo con Contorno (mi sono trattenuto in carcere fino alle 22.15) e mi sono poi recato a vedere la cella nella quale egli trascorre le sue giornate in isolamento totale protetto da vetri blindati ed anche da aria condizionata.

L'impressione che queste misure di sicurezza siano in contrasto con l'ordinamento penitenziario e con la tutela dei diritti individuali e di vita del detenuto è molto netta: ed esiste il rischio che questa condizione crei forti esasperazioni e possa provocare quello che si vuole evitare.

Come ho sostenuto in molte altre occasioni il caso Contorno rimane secondo me il chiodo su cui battere per comprendere le vicende di mafia e per discutere su come lo Stato deve affrontare le organizzazioni criminali. Se Contorno chiederà e gli sarà concesso un colloquio, tornerò a Sollicciano. In ogni caso credo che la Commissione Antimafia, con i poteri di inchiesta che la legge gli affida, debba riprendere al più presto l'esame del caso, ascoltando il Dr. Di Pisa, il giudice Falcone, il prefetto Sica, Buscetta e ancora lo stesso Contorno"

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail