Roma, 31 agosto -N.R.- Durante il filo diretto condotto ieri mattina da 'Radio Radicale' dal deputato comunista ed iscritto radicale Willer Bordon, è intervenuto anche Michele Serra, direttore di "Cuore", inserto satirico dell'Unita'.
Serra ha conversato a lungo in diretta con Bordon, commentando la decisione di quest'ultimo di iscriversi al Partito Radicale.
Serra ha detto tra l'altro:
"Non mi sono ancora posto in concreto davanti alla scelta di iscrivermi anch'io al Partito Radicale, ma credo che dovrò farlo al più presto, per rispondermi di sì o di no, ma certo è necessario porsi davanti a questa scelta. Credo sia doveroso che tra l'area comunista e quella radicale cadano definitivamente stupide diffidenze e si avvii un dialogo serio; e questo è tanto più necessario in un momento in cui una delle parti fondanti della sinistra, cioè i socialisti, si trovano 'dall'altra parte', sono cioè un partito governativo ed a mio parere anche conservatore. Il voto europeo invece ha dato respiro alla sinistra ed ha evidenziato un'area del 10%, fatta di radicali, ambientalisti, antiproibizionisti, demoproletari; è un fatto quindi pragmatico: è con queste forze che siamo sulla barca dell'alternativa. Dobbiamo insomma imparare a sopportarci quando ci sono delle diversità di opinioni, cosa che non è mai un dramma, ed abituarci a gioire quando le opinioni convergono. Penso ad esempio al tema della difesa d
ei diritti, della tutela del funzionamento delle istituzioni, che nel famoso camper sono state fatte a pezzetti.
Su cose fondamentali in campagna elettorale si sono formati schieramenti contrapposti ed io mi sono meravigliato, forse per un residuo di pregiudizio, della chiarezza con cui si è mosso Pannella. Vorrei dire anche che è un po'' un pregiudizio quello secondo il quale aderire ad un partito vuol dire condividere in tutto e per tutto quello che questo partito dice: noi comunisti abbiamo un po'' questa tendenza totalizzante e forse è per questo che qualche compagno può aver preso male la decisione di Bordon di iscriversi al PR, poiché hanno ritenuto che significasse traslocare armi e bagagli in un'altra area ideologica. Non credo che sia assolutamente così. Credo tra l'altro che non sarebbe male se qualche compagno radicale prendesse la tessera del PCI."