Roma, 18 settembre -N.R.- Mauro Mellini, deputato radicale e presidente dell'Associazione Radicale per la Giustizia e il Diritto, ha dichiarato:
"Domani il Dott. Di Pisa comparirà davanti al Consiglio Superiore della Magistratura che gli contesta l''incompatibilità ambientale' con la sede di Palermo. Per evitare tale pronunzia Di Pisa starebbe per chiedere 'spontaneamente' il trasferimento a Milano.
Non vogliano fare a Di Pisa i nostri migliori auguri che, oltre tutto, costituirebbero, agli occhi del C.S.M. una imperdonabile aggravante. Piuttosto gli consigliamo di non accettare un caffè, se glielo offriranno. Certe cortesie oggi sono pericolose, come ieri lo erano all'Ucciardone e lui già ne sa qualche cosa.
Scherzi (?) a parte, non possiamo tacere che il C.S.M. che, si affretta a sbatter fuori dal suo Ufficio un magistrato che ha tutta l'aria di essere vittima di una sporca operazione di falsi anonimi escogitata a scopo di copertura di fatti gravissimi ( che lo stesso Di Pisa avrebbe denunciato a viso aperto e non nell'anonimato) si guarda bene dall'intervenire sul piano disciplinare nei confronti di un magistrato imputato e rinviato a giudizio per interesse privato in atti d'ufficio, già passato attraverso una serie impressionante di procedimenti per episodi tra i più squallidi e squalificanti, solo perchè si è autoproclamato 'campione e simbolo' della lotta alla mafia e gode di ben articolate protezioni, correntizie oltre che dei servigi di qualche buon addetto stampa ben controllato.
I fatti di Palermo sono gravissimi ed il Palazzo di Giustizia di quella città merita forse il titolo di 'Palazzo dei veleni'.
Ma non meno grave e cronico è il caso di Roma.
Solo che il Palazzo dei Marescialli può conservare il suo nome, a patto che si ricordi che si tratta dei marescialli d'Italia, quelli che ci hanno dato il disastro in Russia, la resa in Africa, l'8 settembre, la repubblica sociale.
Non dei marescialli dei Carabinieri. Purtroppo."