Roma, 20 settembre -N.R.- Si svolge domani il secondo sit-in organizzato dalla Sezione Italiana di Amnesty International e dal Coordinamento "Non Uccidere" in occasione della Settimana contro le Esecuzioni, principale momento di mobilitazione dell'opinione pubblica nell'ambito della Campagna mondiale per l'Abolizione della Pena di Morte promossa nel 1989 da Amnesty International.
Il sit-in si terrà dalle ore 16 alle 19 circa di fronte all'Ambasciata dell'Iran, in via Camilluccia 257.
Decine di migliaia sono i prigionieri giustiziati in Iran dall'inizio degli anni '80, spesso senza accusa né processo o al termine di procedimenti giudiziari-farsa. La maggior parte delle vittime è stata giustiziata a causa delle proprie opinioni politiche. Dall'agosto 1988 in Iran è iniziata una nuova ondata di esecuzioni, ai danni di oppositori politici e di persone accusate di reati di droga. Le persone condannate a morte nel solo 1989 sono già 1200.
La pena di morte è prevista dal Codice Penale Islamico per un gran numero di reati, che vanno dall'omicidio all'adulterio, dalla militanza in organizzazioni politiche bandite alla sodomia, dall'alcoolismo all'"esser nemico di Dio", dall'affarismo al "condurre una vita corrotta". I metodi più comuni di esecuzione sono l'impiccagione, la fucilazione e la lapidazione: in questo caso "le pietre non dovranno essere così grandi da far morire una persona colpita da una o due di esse, né così piccole da non poter essere definite pietre", precisa il Codice penale.
L'Iran è uno di quei Paesi (insieme all'Iraq, agli USA, alle Barbados, al Rwuanda) in cui la pena di morte può essere applicata nei confronti dei minorenni.
La Settimana contro le Esecuzioni si concluderà mercoledì 27 settembre con una fiaccolata silenziosa che attraverserà il centro di Roma. L'appuntamento è fissato per le ore 18 al Pantheon.