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Agora' Agora - 27 settembre 1989
NORDICI E SUDICI: 700 TONNELLATE DI SCORIE VELENOSE PRODOTTE A BOLZANO E SPEDITE A ROCCHETTA S.ANTONIO (FG) PER ESSERE STOCCATE. "E' L'ITALIA DEI NORDICI E DEI SUDICI", DICHIARAZIONE DI MARIA TERESA DI LASCIA, ROCCHETTANA.
INTERROGAZIONE DI RUTELLI, AGLIETTA, VESCE, FACCIO, CALDERISI E MATTIOLI.

Roma, 27 settembre - N.R.- Sul treno del magnesio, fermo da tre anni alla stazione di Rocchetta S.Antonio, Maria Teresa di Lascia ha dichiarato:

"Nel 1985, a Bolzano, non sapevano più dove mettere le scorie della ditta Magnesio, che contenevano un'alta percentuale di ammoniaca e che poteva fare molto male alla salute dei bolzanesi. Alllora la Magnesio, dopo molte peripezie ed inutili tentativi di appioppare lo stoccaggio delle scorie ad una ditta della regione, ha pensato 'ma perchè devo farlo qua questo lavoro, adesso lo faccio al sud!'

Applausi a scena aperta, tutti sono stati d'accordo e si sono complimentati per l'eccellente soluzione e si sono dati da fare per aprire una succursale della Sogepi in un paesello che si chiama Monteverde. Cerca che ti cerca, hanno scovato un tale Iannece che, come i sindaci con il nucleare, ha pensato che il rischio, se molto bene monetizzato, può essere corso da tutti e che si è affrettato a chiedere che gli mandassero urgentemente queste 700 tonnellate di scorie, che lui sapeva benissimo dove mettere. Lo sapeva così bene che i 14 carri merci sono ancora fermi alla stazione e, nel frattempo, c'è stato un processo che ha condannato i responsabili del tentativo di inquinamento a pagare le spese per la distruzione del carico.

Ma la Magnesio non si è arresa ed è ricorsa alla Corte di Appello di Trento dove - con logica inossidabile è stato deciso che gli enti comunali interessati devono provvedere allo stoccaggio dei rifiuti e alla restituzione dei catri merci alle ferrovie.

Riusciranno tre paeselli dell'Italia sudicia a difendersi dall'arroganza di chi crede che può produrre inquinamento e farlo pulire ad altri?

Vedremo cosa rispondono i ministeri interessati."

Su questo fatti i deputati verdi-arcobaleno Rutelli, Aglietta, Vesce, Faccio assieme al federalista europeo Calderisi e al verde Mattioli, hanno rivolto kla seguente interrogazione ai ministri dell'Ambiente, Trasporti e Protezione Civile:

Premesso:

Che fin dal 1985 i consiglieri provinciali di Bolzano eletti nelle liste verdi Tribus e Langer avevano rivolto numerose interrogazioni al consiglio provinciale dell'ALTO ADIGE in realazione allo stabilimento Magnesio e alla ditta Ognibene Vettori di Mori responsabili rispettivamente della produzione e dello stoccaggio di scorie contenenti percentuali di ammoniaca;

Che nel momento in cui la ditta non poté più collocare pienamente le scorie presso la Ognibene, ha compiuto tentativi di smercio presso vari cementifici, senza ottenere l'esito sperato di utilizzazione delle scorie nella produzione di conglomerati cementizi, a causa della presenza di percentuali di AMMONIACA;

Che nello stesso periodo, su richiesta dell'Assessorato alla tutela dell'Ambiente di Bolzano, il laboratorio chimico provinciale ha condotto un approfondito esame sulle scorie in oggetto dal quale emerge che dette scorie, dopo umidificazione, posseggono una alcalinità piuttosto elevata che li RENDE INCOMPATIBILI CON UNA DISCARICA DI SOLI INERTI;

Che la ditta Magnesio, é stata invitata a predisporre un piano di soluzione globale del problema che presumibilmente doveva comportare misure tecniche e costruttive molto complesse e onerose;

Che l'analisi dei parametri principali dell'acqua di alimentazione impiegate in una serie di prove di percolazione attraverso il solo terreno, ed infine di percolazione attraverso il silicato bicalcico ed il terreno, effettuata sulle scorie dal laboratorio chimico Sezione suolo ed alimentari di Bolzano in data 27.9.1985, rilevò un notevole aumento dell'azoto ammoniacale che raggiunge un valore medio DOPPIO DEL LIMITE.

Che lo stesso laboratorio chimico di Bolzano indicava nel medesimo documento del 27/9/85 ben 10 scrupolose e specifiche condizioni di stoccaggio allo scopo di evitare danni ecologici e diffidava dal non rispettarne alcuna.

Che la suddetta ditta Magnesio ha spedito quasi tre anni fa 14 carri merci con 700 tonnellate di scorie di lavorazione del magnesio alla stazione di Rocchetta con destinazione Monteverde, dove è stata aperta una filiale della Sogepi che doveva provvedere allo stoccaggio.

Che gli abitanti dei paesi limitrofi - Lacedonia, Rocchetta S. Antonio e Monteverde - si sono opposti a questo tentativo di inquinamento ottenendo in prima istanza che i responsabili fossero condannati a pagare le spese per la distruzione del carico.

Che la Corte di appello di Trento, dove pende il giudizio, ha emesso l'ordinanza 287/89 AP il 22 agosto scorso con la quale invita gli enti locali interessati a provvedere allo stoccaggio dei rifiuti per liberare i carri merci e restituirli alle Ferrovie.

CHIEDONO DI SAPERE

Se esistono ragioni per le quali le scorie prodotte a Bolzano debbano attraversare l'intera Italia in treno per essere stoccate a migliaia di Km di distanza;

Se si é tenuto conto dell'assetto idrogeologico del territorio nel quale si pretende che venga effettuato lo stoccaggio;

Se si é mai provveduto a verificare le condizioni dei vagoni e del terreno circostante considerato che il carro merci è rimasto sottoposto a tutte le intemperie atmosferiche e al normale deterioramento per tre anni nelle prossimità del fiume Ofanto ;

Se esiste davvero a Monteverde una filiale della Sogepi della società di Bolzano atta ad effettuare lo stoccaggio o se si tratta solo di un prestanome o di una struttura fittizia.

Se, infine, non si intende intervenire per restituire i vagoni alle Ferrovie e le scorie alla ditta Magnesio.

 
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