DICHIARAZIONE DI TEODORI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE STRAGI.Roma, 28 settembre -N.R.- Lo squarcio di verità su Ustica aperto dall'egregio maresciallo Carico deve portare, una volta tanto, a individuare le reali responsabilità di una delle più gravi azioni di copertura messe in atto nell'ultimo decennio. Basta con gli stracci che volano; è ora di risalire a chi aveva le effettive responsabilità di comando. Ricapitoliamo il quadro istituzionale in quel giugno 1980:
Presidente del Consiglio: Cossiga; min.Interni: Rognoni; min. Difesa: Lagorio; min. Giustizia: Morlino; min. Esteri: Colombo; Capo S.M. Difesa: Amm. Torrisi; Capo S.M. Areonautica: Gen. Bartolucci; Capo di S.M. Marina: Amm. Bini; Capo S.M. Esercito: Gen. Rambaldi; Dir. Sismi: Gen. Santovito; Dir. Sisde: Gen. Grassini; Segr. Cesis: Pelosi; Com. Carabinieri: Capuzzo; Com. Guardia Finanza: Gen. Giannini; Capo Sios-Areon.: Col. Tascio; Capo Sios-Marina: C.A. Geraci; Capo Sios-Esercito: Gen. Cavazza; Capo polizia: Coronas; Sottosegr. Pres. Cons. per i servizi: Mazzolla.
Se non vogliamo ancora una volta ripetere la storiella dell'intrigo P2, occorre conoscere se si è trattato di una enorme macchinazione che si è arrestata a livello militare e dei servizi segreti o se invece ha coinvolto i responsabili politici, o alcuni di loro.
La Commissione Gualtieri fino ad oggi ha molto chiaccherato e poco indagato su Ustica come su tutto il resto, paralizzata da mille prudenze ed equilibrismi. Se avesse lavorato alacremente nell'inchiesta avrebbe probabilmente trovato le stesse piste del magistrato. Oggi ha l'alternativa tra seguitare a girare a vuoto oppure continuare a trovare le ragioni della mancata individuazione dei responsabili anche di quella strage. E' un compito impegnativo che è proprio d'un organismo parlamentare.