Roma, 28 settembre -N.R.- I deputati Emilio Vesce (verde-arcobaleno), Marco Pannella e Peppino Calderisi (federalisti europei), Francesco Rutelli (verde-arcobaleno), hanno presentato la seguente interrogazione al Presidente del Consiglio, ai ministri dell'Interno e Difesa:

Per sapere, premesso che:

- il 25 ottobre veniva ucciso, a Catania, da un carabiniere in borghese, l'imprenditore Girolamo Lanzafame di 34 anni, sposato con due figli, mentre, alla guida del suo furgone si stava dirigendo verso la ditta che gestiva con il padre;

- le esigenze di ordine pubblico non possono consentire in alcun modo che militari comandati a un controllo di routine, possano effettuarlo in borghese;

- non è ammissibile catalogare come "tragica fatalità" un controllo effettuato in modo inadeguato, equivoco e certamente prevedibile come "candidato all'omicidio";

- è da condannare chi mette in mano un'arma a individui che, pure appartenendo alle forze dell'ordine, non sono capaci di avere una mira esatta e asserendo di avere sparato alle ruote colpiscano la testa di un cittadino alla guida, costretto così a difendersi anche da chi, avrebbe come compito, quello di assicurarne l'incolumità;

- nel nostro Paese si contano più i morti per mano delle forze dell'ordine di quanti non finiscano la loro vita dove è in vigore la pena di morte;

1. se non sia giunto il momento di intensificare i controlli punendo severamente impensabili debolezze che provocano la morte di cittadini innocenti;

2. se non sia il caso di finirla con il giustificare che, preposto alla difesa dei cittadini, ha il grilletto o la scivolata facile;

3. se non sia opportuno aprir un'inchiesta sulla preparazione alla quale sono sottoposte le forze dell'ordine per far sì che pesanti dubbi non offuschino le menti dei familiari delle vittime o degli spettatori di questi tiri al bersaglio;

4. quali misure gli interroganti abbiano predisposte o si accingano a predisporre per fare piena luce su tale tragico anche se involontario delitto.