Trieste, 28 settembre -N.R.- Paolo Ghersina, consigliere comunale di Trieste per la lista 'Per Catania Civica, Laica e Verde' interviene sulla situazione slovena.
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Il parlamento sloveno ha aperto la strada per la grande svolta democratica dell'intera Jugoslavia e non della sola Slovenia: il momento, grave come tutti quelli delle decisioni di libertà, dev'essere seguito in maniera puntuale e ragionevolmente rapida della riforma democratica in Slovenia e proposta all'insieme della Jugoslavia. Senza tale indicazione il tutto si sarebbe ridotto ieri ad una rivendicazione di 'indipendenza nazionale' del tutto inadeguata.
La classe dirigente slovena sa di non poter restare a metà del guado, pena la perdita, anche sul piano interno, della credibilità conquistata: la strada delle scelte democratiche e del rilancio della proposta "europea" va imboccata senza esitazioni da chi, come Kuzan, non intendeva, approvando quegli emendamenti costituzionali, prefigurare alcuna volontà "secessionista". Le condizioni attuali, alla luce della presidenza slovena della Federazione iugoslava e quella che sembra essere la risvegliata attenzione italiana intesa come prodromo di un impegno "europeo", sono probabilmente irripetibili.
Il segnale dell'unanimità del Parlamento sloveno di ieri non è un elemento necessariamente positivo, conoscendo le differenze fisiologiche o ovvie interne alla Lega dei comunisti sloveni.