IL 26 SETTEMBRE, A KATATURA, LA GRANDE TOWNSHIP DI WINDHOEK, CAPITALE DELLA NAMIBIA, 17 PERSONE SONO STATE GRAVEMENTE FERITE IN SEGUITO A SCONTRI VIOLENTI TRA I DUE PRINCIPALI PARTITI.E PERCHE' NON UN VOTO DI ADESIONE, "IN PROSPETTIVA", ALLA REPUBBLICA SUDAFRICANA, FEDERALE E PIENAMENTE DEMOCRATICA, NELLA PROSPETTIVA DI CREARE UN'UNIONE SUD-AFRICANA CHE COMPRENDA, OLTRE A NAMIBIA E SUDAFRICA, ANCHE ZAMBIA, ZIMBABWE, MALAWI, ...?
DICHIARAZIONE DI OLIVIER DUPUIS, SEGRETARIO FEDERALE DEL PARTITO RADICALE.
Roma, 29 settembre -N.R.- A poche settimane dalle prime elezioni libere in Namibia, nessuno sembra voler accorgersi che la cosiddetta ultima indipendenza del continente africano contiene tutte le premesse necessarie ad un ennesimo - e purtroppo non ultimo - esperimento "rivoluzionario-nazionale", con tanto di ingredienti di via autoctona alla democrazia. Non c'è niente - assolutamente niente - che consenta di poter ragionevolmente contare su un processo diverso da tutti quelli che hanno fatto seguito alle indipendenze sul Continente africano, con tanto di impossibilità di reale indipendenza, economica e politica.
L'Europa, anche conseguentemente e coerentemente al suo atteggiamento irresponsabile nei confronti del Sud Africa, non vuole ammettere che non esistono le condizioni, né politiche, né economiche, né demografiche perché la Namibia possa avere una politica "indipendente" nei confronti del Sud Africa come nei confronti degli Stati Uniti d'America, della Comunità europea, o di qualsiasi potenza politica o economica.
L'Europa non vuole vedere che questa prossima indipendenza contiene, parimenti a quasi tutti gli stati africani e non, che hanno ottenuto l'indipendenza in questi ultimi cinquant'anni, tutte le condizioni per partorire, nella violenza, un ennesimo regime dittatoriale, se non totalitario.
E invece di proporre per la Namibia una federazione - sia pure con una forte autonomia interna - con il vicino Sudafrica, federazione di cui la piena attuazione sarebbe ferramente condizionata (e certo sì, in questo caso sotto il controllo delle Nazioni Unite) al compimento del processo di eliminazione del regime di segregazione razziale, l'Europa, pur ritenendolo ormai improponibile per se stessa, ripropone all'"Africa", perchè è l'Africa, senza nessuna convinzione, il vecchissimo schema dell'indipendenza nazionale. E, ancora più grave, lo sostiene benché convinta che questo non potrà non comportare l'allontanamento per molti anni di ogni prospettiva di costruzione di un stato di diritto, che questo non potrà non comportare la negazione dei diritti umani, violenza, incarcerazioni, morte, ...