Roma, 3 ottobre -N.R.- Paolo Pietrosanti, consigliere federale del Partito Radicale, ha oggi rilasciato la seguente dichiarazione sulla candidatura della figlia di Totò alle elezioni romane nelle liste del Psi.
»Che si giochi con Garibaldi è un conto; giocare con Totò è tutta un'altra cosa. La figlia di Antonio De Curtis sarà candidata nelle liste Psi. Tutto bene, naturalmente, se non fosse per la motivazione con la quale la signora ha motivato la sua candidatura. Ha detto, Liliana De Curtis, che la sua scelta "è scaturita dall'esempio di mio padre, che ha sempre vissuto come un vero socialista": basterebbe rileggere "'A livella", componimento il cui messaggio sarebbe inequivocabilmente socialista.
Può essere; ma a parte il fatto che quella bella poesia è un po' troppo qualunquista, Totò è stato e ha fatto ben altro di grande.
Socialista in senso lato Totò? Può essere. Craxiano è difficile. Totò fu relegato al circuito marginale per precisa volontà di un mondo cinematografico che non tollerava il suo essere dissacrante, non tollerava certe nudità nei suoi film, non tollerava, soprattutto, il suo antimilitarismo, il suo anticlericalismo. E' noto.
Sarebbe bene quindi riflettere un attimo.
Che c'entra con il partito del neoconcordatario Bettino Craxi il Totò dell'"io sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di seminario a Cuneo..." (variante dei tre anni di militare nella medesima città piemontese)?
Che c'entra con il partito non certo antimilitarista di Bettino Craxi il Totò del "siamo uomini o caporali?"?
Che la signora De Curtis si candidi, ma a prescindere da Totò.
In "Totò a colori", nella scena del vagone letto, Totò se la prende con tale Onorevole Trombetta, e a un certo punto prorompe in una pernacchia, dopo una serie di "ma mi facci il piacere". Tra i capilista romani di On.Trombetta ce n'è diversi, si capisce. Ma ce n'è uno in particolare a cui Totò non potrebbe fare a meno di esclamare "ma mi facci il piacere".
Immaginate Totò e immaginate quei e quel capolista...