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Notizie Radicali
Agora' Agora - 16 ottobre 1989
DROGA-PENA DI MORTE: LETTERA APERTA DI PAOLO PIETROSANTI ALL'AMBASCIATORE AMERICANO A ROMA. "PER NON PORSI ALL'ALTEZZA DEI NARCOTRAFFICANTI, E -SERIAMENTE- PER NON INDURRE CRAXI IN PERICOLOSE (PER LUI) TENTAZIONI".

Roma, 16 ottobre -N.R.- Paolo Pietrosanti - direttore del giornale Notizie Radicali e tra gli animatori del Coordinamento Non Uccidere - ha oggi inviato la seguente lettera all'ambasciatore statunitense a Roma, Secchia:

"Pregiatissimo Ambasciatore,

apprendiamo che il Suo paese si appresta a dotarsi di una normativa che commini la sanzione capitale ai trafficanti di droga, anche se non risultino a loro carico delitti di sangue. E ancora, c'è chi preme affinchè si "attenui" l'ordine del Presidente Bush in base al quale non si può procedere all'omicidio di narcotrafficanti in un paese straniero.

Converrà che non sarebbe un bell'esempio di civiltà. Ella sa quanto siamo certi che gli Stati Uniti d'America rappresentino un esempio alto di democrazia e di libertà; Ella sa quanto, durante la nostra vincente battaglia per la vita di Paula Cooper, abbiamo sottolineato soprattutto come la pena di morte sia incompatibile con la natura pienamente democratica dell'ordinamento e degli ordinamenti americani, e come la previsione di tale sanzione sia in primo luogo limite gravissimo alla credibilità e quindi alla "esportabilità" della democrazia e dei valori di libertà e diritto. Invece, dal Suo Paese giungono sempre più sovente segnali involutivi, che danneggiano direttamente la possibilità che un giorno l'intero pianeta possa vivere pacificamente e democraticamente organizzato. Danneggia quindi ogni cittadino che nutra speranze di vita e di giustizia.

E poi, Signor Ambasciatore, la questione droga, questo voler assurdamente e testardemente porsi al medesimo livello dei narcotrafficanti, facendosi assassini contro gli assassini e così legittimandoli.

Signor Ambasciatore, per l'amore che nutro per il Suo Paese Le chiedo di agire, di adoperarsi affinchè gli Usa sappiano essere diversi dai boss narcotrafficanti, perchè l'omicidio sia qualcosa da prevenire e reprimere, non da emulare e praticare.

Ella può farlo, in quanto Ambasciatore di una grande democrazia nel paese che ha salvato Paula Cooper, e il cui Parlamento ha detto una parola chiarissima per l'abolizione della lugubre sanzione.

Lo faccia anche nell'interesse di Bettino Craxi, Signor Ambasciatore, e non scherzo affatto: per evitare di indurlo in pericolose tentazioni. Pericolose soprattutto per lui."

 
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