Roma, 18 ottobre - Nr - A proposito del "nuovo" Sabato di Liguori Maria Teresa Di Lascia, radicale e verdearcobaleno ha dichiarato: "In questo manifesto ideologico della volgarità e della sottocultura che annuncia di essere, ed é, il "nuovo" Sabato di Liguori, in cui i vecchi e nuovi bastonatori si sono riuniti per colpire col piombo non potendo per il momento - o tempora o mores!- colpire con i bastoni; in questo "nuovo" Sabato in cui si battezza Gorbacev a San Pietro mentre si svelano inquietanti segreti sul Pci, si chiede il voto per il signor "Nessuno" ( che se lo merita perché é democristiano e finalmente il cittadino potrà ripondere alla domanda "Chi ti ha derubato?")

Per contro, si indicano al pubblico disprezzo il neoqualunquismo dei verdi, degli antiproibizionisti e degli amici della modica quantità che pretendono, voi vedete, di governare Roma a partire dagli "ultimi" e dagli abitanti "non umani", invece che da dove si dovrebbe: banche, tangenti e chi più ne ha più ne metta.

In questa fiera, perfino ingenua - tanto é spontanea nel suo cinismo - della parola, in cui finalmente é chiaro che il Sabato di cui si parla non é quello di Dio che paga, ma il sabato fascista, vorrei sapere solo una cosa:

ma che c'entra con tutto questo la preghiera di Seul dettata dal suo letto di morte da Madre Teresa di Calcutta?

Che cosa c'entra la preghiera di questa religiosa, il cui imperativo é stato "Lasciamoci mangiare dai poveri" e la cui esistenza è stata l'attuazione coerente del cannibalismo eucaristico del cristianesimo, con un giornale come il Sabato?

Personalmente inorridisco di questo qualunquismo storico degli interessi e delle botteghe, oltre che delle crocifissioni, che appartiene ai chierici e ai filistei, che odora di bestemmia e che è davvero ciò che - sopra ogni cosa- dovrebbe offendere ogni cristiano ed ogni credente in qualunque religione."