di N.R.
Non intendiamo commentare direttamente il comportamento del sistema dell'informazione italiano nel dar conto della conferenza stampa con cui ieri è stata presentata l'iniziativa di Pannella e Negri e le manifestazioni davanti alle ambasciate italiane nei Paesi dell'est contro la 'democrazia reale' in occidente.
Affidiamo la parola a Paolo Mieli, autorevole commentatore del quotidiano 'La Stampa', che intervistato da 'Radio Radicale' ha tra l'altro detto che " i dati sull'informazione radiotelevisiva resi pubblici da Pannella e Negri sono impressionanti, addirittura raccapriccianti. Prendendo il caso dell'informazione sulla droga, e premesso che io non sono definitivamente convinto dalle tesi antiproibizioniste, mi sembra aberrante che si attui questa totale esclusione di questa tesi da qualsiasi occasione di informazione e di dibattito. La gente non le può conoscere. La mia opinione è che il sistema informativo italiano stia peggiorando ogni anno, ogni mese, ogni settimana. Esistono i cosiddetti 'partiti trasversali', sia di governo che di opposizione, che esercitano pesanti influenze sui mass-media, e di voci libere ne sentiamo sempre meno. Se ne discute da tempo, e la situazione continua a peggiorare. Sarebbe ora di passare dalle denunce, le chiacchere e i convegni a comportamenti nuovi e più incisivi. Per quel
che riguarda la RAI; poi, la situazione è sotto gli occhi di tutti: l'informazione è pessima, e partiti e partitini di maggioranza e opposizione si spartiscono direttori di reti e testate, capiredattori, giornalisti, giù fino all'ultimo usciere con la sola eccezione del PR, l'unico cui va riconosciuta, da sempre, la massima coerenza di comportamenti. Intanto, Pannella e Negri annunciano lo sciopero della fame, le manifestazioni nei paesi dell'Est. E io osservo con un senso di pena, di disagio questo perpetuo tentativo di inventare ogni giorno una nuova iniziativa, di cercare una nuova strada, destinata a cadere nel nulla. Perchè sono pessimisticamente convinto che queste iniziative non saranno neppure definite folcloristiche: non saranno definite per niente, non saranno descritte né spiegate, saranno marginalizzate. Molto più semplicemente, sui giornali di domani non se ne parlerà..."
P.S. Tanto aveva ragione che non c'è nulla neppure sulla 'Stampa'!