Roma, 21 ottobre -N.R.- Giovanni Goria, ex presidente del Consiglio, nel corso di una intervista a Radio Radicale, ha ribadito che "l'approccio della legge sulla droga in discussione al Senato, è vecchio e non tiene conto di una società che cambia e che ha sviluppato una grande cultura della prevenzione. Mi sembra, inoltre, emergere un patto politico che costringerebbe a fare comunque una legge; questo non mi pare un buon modo per affrontare un fenomeno così drammatico e tanto rilevante.
Il problema è quello di attivare un minimo di dibattito in più."
"Da quello che appare - continua Goria - direi che non vi è stata sufficiente discussione su questo tema nella Dc. D'altra parte non credo che chi vuole discutere le leggi che stiamo approvando possa essere considerato, in nessun caso un sabotatore. Mi pare, in questo modo, di eserciate in piena legittimità il mio ruolo di parlamentare e di cittadino."
Circa il richiamo all'ordine del segretario della DC Forlani, Goria risponde:
"Ho molto rispetto delle opinioni del segretario del mio partito; oso pensare che anche lui dovrebbe averlo per le mie."
Infine circa i suoi atteggiamenti parlamentari, Goria ha dichiarato di "non poter anticipare comportamenti che solo in una fase successiva potranno essere meglio definiti. Finchè avrò l'opportunità di farlo - ha concluso Goria - cercherò di suggerire modifiche sia di ordine generale sia di specifici articoli e poi vedremo i risultati. Certo credo che ci siano degli argomenti nei quali la coscienza individuale, quindi anche la libertà individuale, debba essere rispettata più che in altre occasioni."