Roma, 21 ottobre -N.R.- La Terza sezione penale del tribunale di Roma ha condannato la giornalista di 'Paese Sera' Eleonora Puntillo per diffamazione aggravata nei confronti di Enzo Tortora.
In un articolo del 17 maggio 1985 la Puntillo, riferendo di una intervista resa pochi giorni prima da Enzo Tortora al quotidiano "Il Giornale di Napoli", aveva riportato la frase attribuitagli dalla intervistatrice secondo la quale se fosse stato condannato dal Tribunale di Napoli sarebbe "fuggito come Toni Negri".
Accogliendo la tesi della parte civile, patrocinata dall'avvocato Gian Domenico Caiazza, il Tribunale ha accertato la falsità di quanto pubblicato da "Paese Sera" condannando la Puntillo, oltreché ad un milione di multa ed al risarcimento dei danni da liquidarsi in separato giudizio civile, al pagamento di lire venti milioni a titolo di riparazione pecunaria e di provvisionale.
Di questa somma, dieci milioni dovranno essere immediatamente corrisposte a Francesca Scopelliti, la compagna di Enzo Tortora che ha proseguito la causa da lui iniziata, e che dovrà devolverla - secondo l'espressa volontà testamentaria dell'ex presidente del PR - alla Fondazione Internazionale per la Giustizia "Enzo Tortora".