Roma, 30 ottobre -N.R.- Nella tradizionale giornata dei prigionieri politici sovietici, gli iscritti al Partito Radicale di Baku, nell'Azerbaigian, riuniti nella Associazione Radicale per la pace la libertà, hanno fatto pervenire alla sede di Roma del PR il seguente appello: "Noi, attivisti del movimento indipendente per la pace ed i diritti umani in Unione Sovietica, dichiariamo quanto segue:
Il 30 ottobre 1989 (giornata dei prigionieri politici sovietici) parteciperemo ad una giornata di digiuno in solidarietà con i prigionieri di coscienza in Unione Sovietica.
A dispetto di tutte le assicurazioni da parte del governo sovietico, molte persone sono ancora tenute in campi di concentramento, prigioni ed ospedali psichiatrici per le loro convinzioni politiche. Il loro numero è di circa 150. Inoltre le autorità sovietiche impiegano largamente la legislazione penale per le convinzioni personali ed usano la psichiatria punitiva nei confronti di coloro che manifestano idee politiche non accettate.
Il recente processo politico di un giornalista indipendente (Sergeij Kuznetsov di Sverdlosk), repressioni sanguinose ed arresti di dimostranti, la persecuzione di editori indipendenti testimoniano che i corpi repressivi sovietici hanno intensificato la loro opera contro i membri del movimento democratico e 'fanno del loro meglio' per dirigere il processo di democratizzazione nello stretto canale del pluralismo socialista. Molti giovani sono incriminati per il loro rifiuto di servire nelle forze armate antinazionali sovietiche, usate dal Partito Comunista al potere per realizzare la sua politica espansionista, ed il numero di questi casi sta crescendo rapidamente.
Dal nostro punto di vista, i fatti summenzionati sono un vivido esempio della riluttanza del partito e del governo a mantenere le promesse che hanno fatto al loro popolo ed a tutto il mondo.
Di nuovo, assistiamo al tentativo di furorviare la comunitù mondiale nascondendo la verità a proposito dei diritti umani in Unione Sovietica, per cercare di preservare il sistema totalitario ormai al collasso.
Noi ci appelliamo a tutte le organizzazioni internazionali che si battono per i diritti umani, a tutte le persone di buona volontà sia dell'Ovest che dell'Est: cercate di ottenere la libertà per tutti i prigionieri politici in Unione Sovietica. Noi consideriamo necessario rilasciare e riabilitare immediatamente tutti i prigionieri di coscienza, smascherare tutti i casi politici falsamente costruiti e limitare strettamente per legge le attività del KGB.
Siamo convinti che questo risultato possa essere raggiunto solo con l'aiuto ed il supporto di tutte le forze democratiche e pacifiste dell'Occidente."