Budapest, 30 ottobre - N.R.- Proponiamo l'intervento di Anne Losonczy, membro del Consiglio federale del Partito Radicale al Congresso dei Liberi Democratici (SDS).
"E' con grande gioia, con emozione anche, che io sono oggi qui con voi. E' una presenza per lo meno singolare dato che io sono qui come rappresentante del Partito Radicale ma nello stesso tempo come nuovo membro dell'Alleanza dei Liberi democratici (SDS). Questa iscrizione, questa mia doppia iscrizione, illustra nel modo più chiaro una delle idee fondamentali della pratica radicale di oggi: l'idea transpartitica, ovvero l'indispensabile complementarietà dell'impegno politico da una parte in un'organizzazione in cui gli obiettivi sono profondamente radicati in una realtà nazionale, suscitando ed accompagnando il processo di democratizzazione e d'altra parte al livello transnazionale per creare uno spazio politico nel quale sia possibile dare soluzioni ai molteplici problemi che vanno oltre il quadro strettamente nazionale. Chi può ragionevolmente pensare oggi che problemi come quelli della diga sul Danubio, delle minoranze ungheresi nei paesi vicini, della crisi economica, della nostra collocazione nel mondo
possano essere risolte nello stretto quadro nazionale ? E' per queste ragioni che noi radicali pensiamo sia necessario che l'Ungheria faccia senza ritardo la sua richiesta di adesione. L'adesione alla Cee, come hanno dimostrato le esperienze portoghese e spagnola, è stata un motore che ha rafforzato e stimolato l'economia e la società politica di questi paesi e le hanno consentito, nello spazio di pochi anni, di raggiungere gli altri paesi membri, rendendo insieme irreversibile il loro ritorno alla democrazia. L'eredità politica, il programma, le idee e le battaglie politiche dei Liberi Democratici ci sembrano non lasciare nessun dubbio quanto alla capacità ed alla volontà politica di fare di questo obiettivo storico - la richiesta di adesione dell'Ungheria alla Comunità Europea nella prospettiva della creazione degli Stati Uniti d'Europa - l'obiettivo prioritario della sua azione politica nel corso dei prossimi mesi. E' evidente che in una tale prospettiva il Partito Radicale transnazionale sarebbe non sol
tanto pronto ma anzi felice di offrire sin d'ora le sue strutture ed esperienze transnazionali e dei suoi deputati al Parlamento europeo, le sue relazioni a livello internazionale. Non c'è nessun dubbio che gli iscritti del Partito Radicale, ed in particolare gli iscritti ungheresi, non mancherebbero di partecipare con entusiasmo ad una tale azione transpartitica, così come lo fanno per la difesa delle minoranze e lo faranno il 15 novembre di fronte alle ambasciate rumene di 10 capitali d'Europa, di questa Europa cosi come la vogliamo, da Lisbona a Mosca e da Bruxelles a Budapest. Per quelli che mi conoscono e che conosco in questa sala è evidente che questo saluto non ha niente di rituale. Spero e vorrei che ne sia ugualmente per tutti gli altri, e che potrete, che potremo - visto che sono ormai anche membro del SDS - dibatterne durante queste giornate congressuali e - lo spero vivamente - adottare una risoluzione in questo senzo. E chi sa, già incontrarci nei prossimi giorni per decidere delle prime inizia
tive da prendere con tutti quanti sono convinti dell'importanza dell'obiettivo europeo."