ARTICOLO DI PACI, DIRETTORE 'NOTIZIE RADICALI', DOMANI SU 'IL MANIFESTO'.Roma, 2 novembre -N.R.- 'Il Manifesto' pubblicherà domani il seguente articolo sull'esito delle elezioni romane di Gabriele Paci, direttore dell'agenzia 'Notizie Radicali'.
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Le comunali romane sono state le più importanti elezioni politiche degli ultimi dieci anni in Italia.
Per nulla un paradosso: lo sono per quello che comporterà il successo del Presidente del Consiglio-segretario democristiano, Giulio Andreotti; per aver messo alla prova del voto il partito dei Cafoni dell' asse Craxi/ Andreotti/ Forlani, per aver dato certi esiti. Ma lo sono anche perchè, grazie a Dio, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi: mentre già discutevamo sull' impossibilità di fare politica di fronte al trionfo della peggiore Dc, mentre già qualcuno prudentemente verificava di avere il passaporto a portata di mano, il momento del trionfo sembra assumere tutt'altro segno. Come il corvo della favola per voler prendere più carne, e più, e più ancora rimaneva a becco asciutto, così i trionfatori potrebbero diventare gli sconfitti. (Oltretutto sbattuto il povero Fabbrini, capolista numero 3 e primo obiettore di coscienza in Italia, " dalle parti degli ultimi" come chiedeva il suo slogan elettorale, non sono riusciti comunque a far eleggere i 'loro').
Il PTA (Partito Trasversale Andreotti), quello da più tempo e più efficacemente insediato nel nostro Paese sotto varie sigle e forme, opera in questo momento oltre che con gli Sbardella & Co. anche coi Carraro (PTA-Psi), coi Marchio (PTA-Msi), con gli altri caudatari, con qualche residuo comunista degli anni della 'solidarietà nazionale'. E non a caso le maggiori diffidenze del PTA sono nei confronti di radical-antiproibizionisti e Verdi, i meno consociabili (almeno per ora).
Ma questa volta per cupidigia il PTA ha fatto un passo falso proprio mentre si apprestava a celebrare trionfalmente la stagione delle nomine. Quella del nuovo Cardinal Vicario di Roma al posto di Poletti annunciata dal 'Sabato' (che potrebbe tranquillamente riprendere lo slogan di quindici anni fa di Lotta Continua 'Cardinal Poletti fatti i fatti tuoi, che a governare Roma ci pensiamo noi'. Fortunatamente LC non ci riuscì, mentre ora...). Quelle di Iri, Eni, Enel, Enimont e quindi Rai.
Il leader del Movimento Popolare romano, Marco Bucarelli, aveva appena informato che "siamo tutti un po' massoni" ( ma ce ne eravamo già accorti da Castiglion Fibocchi) e Andreotti sosteneva che "dobbiamo ringraziare solo il Signore per quello che è accaduto e per quello che c'è a Roma": roba da far diventare ateo anche il Papa! Quando la pentola è scoppiata.
Il serraglio andreottiano, apparentemente compatto, è in realtà profondamente diviso, politicamente, culturalmente ed umanamente, tenuto assieme solo dall'indubbio fascino del capo. E quanto sta succedendo crea sospetti, ripicche, invidie, rese dei conti. Con un Ciarrapico sull'orlo della bancarotta, con uno Sbardella che aspetta di squartarne i resti, con un'ala più 'politica e colta' (Cirino Pomicino...) che esprime tutte le sue diffidenze, con vecchi famigli emarginati che si rodono nell'ombra...
Sarebbe comunque un grave errore sottovalutare il PTA e la sua corrente sbardelliana: tutt'altro che priva di intelligenza, incarna (come andiamo dicendo da quasi un anno, e come ormai alcuni commentatori hanno iniziato a comprendere) un'anima peronista-giustizialista, misto di coinvolgimento, capacità di mobilitazione popolare,dati autoritari. Per il momento sicuramente vincente sull'atteggiamento fascistico del Psi (sempre meno vincente quanto più incarognito dalla mancanza di successo). E purtroppo le due anime si saldano oggi sulla questione droga e nella stretta sull'informazione.
Ora molti, troppi, tutti gli editorialisti ed i politici accusano e chiedono cambiamenti: ma dov'erano? A noi l'editoriale che è piaciuto di più è quello di 'Repubblica', pubblicato, evidentemente per un errore tipografico, nell'ultima pagina accanto alla pubblicità di un frigorifero: " DA OGGI CHI CERCA UN'ARIA PIU' SANA LA TROVA IN FRIGORIFERO". Potrebbe anche non essere così: si apre a ( anche con questi risultati, ammesso che il giudice non li invalidi) una fase molto interessante.
Pannella "siederà in consiglio comunale e per il 'Comitato d'affari' capitolino gli attacchi impietosi sono assicurati" scrive 'Repubblica'; ci andrà sull'onda di un'affermazione personale che "rappresenta il successo più clamoroso" come evidenzia la 'Stampa'.
Con la sponda del successo, per quanto non travolgente, dei Verdi e tra questi la presenza dei 'Verdi-radicali'. Con un Pci che dopo aver rifiutato la 'Lista Nathan' e la 'Lista Ingrao', dopo aver quasi scientificamente scelto di andare ad una campagna rinunciataria (che schiaffo alla miopia politica il Renathan Nicolini risalito dal cinquantaduesimo al secondo posto!) dovrà pur porsi delle domande. E corrispondere alla promessa di fare in Campidoglio ed alle prossime amministrative quella 'Lista Nathan' che non ha avuto il coraggio di fare ora. Con un Pli ed un Pri che dovranno riconsiderare la rottura dell'alleanza laica sancita dopo le Europee. Con Craxi che deve porsi il problema di una politica che rafforza solo la Dc ed Andreotti e chiedersi se non sia vero che le vittorie socialiste, politiche ed elettorali, sono avvenute da vent'anni a questa parte solo assieme ai radicali. Con Cariglia che dovrà riconsiderare quanto abbia pagato scaricare Negri per tentare di farsi abbracciare da Craxi ( Pala pas
sò al Psi quarantott'ore dopo le comunali dell "85: quanti giorni aspetteranno i due eletti di ora, Costi e Cenci?). Con un Msi allo squaglio... Con un'area del non voto del 20 % e bianche e nulle che hanno raggiunto il 5%.
Sono possibili intanto da subito concrete iniziative antiproibizioniste : il sindaco e la giunta di Amburgo ( la Germania è lo stato più proibizionista d'Europa) stanno per annunciare un progetto che si muove sulla linea della legalizzazione come strumento per sconfiggere la droga.
E poi un sogno, quasi certamente una follia: e se il 'signor Nessuno' Garaci invece di essere "l'utile idiota" manovrabile che forse alcuni dei suoi amici pensano si rivelasse nel suo piccolo un Thomas Beckett? Se fosse capace di non essere solo il bel coperchio sulla impresentabile pentola democristiana romana? Se sapesse acquisire autonomia politica? Se la sua immagine di 'forza tranquilla' mitterandiana non fosse solo un'abile costruzione? Se, evangelicamente, sapesse ben spendere i tanti 'danari' male accumulati in tanti anni di politica andreottiana? Si è già impegnato, se diverrà sindaco, ad esaminare i dati della scelta di Amburgo. Potrebbe essere una piccola prova di buona volontà.