DI MASSIMO TEODORI, DEPUTATO RADICALE.Roma, 2 novembre -N.R.- Non occorre ripetere ancora una volta che la manipolazione dei dati elettorali a Roma, ed i modi e tempi di loro presentazione, è gravissima. L'episodio clamoroso del resto non è il primo né l'unico. La mia esperienza nella Giunta per le elezioni della Camera mi ha fatto più volte affermare che la manipolazione ed i brogli sono quasi una costante con particolare riferimento alle regioni meridionali, Roma compresa. Ognuno ricorda i casi delle ultime legislature riguardanti la capitale, Napoli, la Calabria e via discorrendo.
L'alterazione dei dati si riferisce soprattutto alle preferenze di quelle liste in cui maggiore è la lotta personale (soprattutto DC) ma anche i voti di lista. Quasi solitario in questi anni ho denunziato le manipolazioni che alteravano significativamente anche i voti di lista attraverso l'azione sui voti bianchi e su quelli nulli.
I protagonisti delle manipolazioni sono stati gli scrutatori: quegli scrutatori che fino ad oggi venivano designati e lottizzati dai partiti e ad essi rendevano i bassi servizi.
Oggi è entrata in vigore la legge 95/1989 firmata dai radicali attraverso cui gli scrutatori vengono scelti per sorteggio, prima attraverso l'istituzione di un albo e poi con una ulteriore estrazione casuale. Ho chiesto al Ministro dell'Interno una valutazione della prima applicazione del nuovo metodo (vedi interpellanza) a Roma e altrove.
Immagino già che i partitocrati d'ogni tipo tenteranno di mettere in relazione il nuovo sistema di scelta degli scrutatori con le gravissime manipolazioni di Roma, ma si tratta di una manovra pretestuosa, che va subito rintuzzata.
A Roma le manipolazioni sono avvenute a valle dei seggi elettorali, quando i dati sono stati trasmessi da funzionari del Comune dal seggio al Comune e poi immagazzinati dal calcolatore.
Tutto il marcio - doloso o colposo - che si è verificato a Roma
non ha assolutamente nulla a che fare con gli scrutatori a sorteggio. Anzi potrei avanzare l'ipotesi (azzardata ma forse non troppo lontana dal reale) che poiché era impossibile organizzare i brogli nell'ambito dello scrutinio delle sezioni, non essendo più gli scrutatori collegati con i partiti, i 'soliti ignoti' hanno pensato bene di trasferire le loro abilità manipolative in un'altra fase, quella della raccolta e della elaborazione dei dati elettorali.
TESTO DELL'INTERPELLANZA PRESENTATA DA TEODORI AL MINISTRO DELL'INTERNO.
Premesso che:
1. Le elezioni per il rinnovo dei consigli comunali - incluso quello di Roma - del 29 ottobre 1989, sono state tenute vigente per la prima volta la nuova legge n. 95/8 marzo 1989 (a firma Teodori ed altri), dal titolo "Norme per la istituzione dall'albo e per il sorteggio delle persone idonee all'ufficio di scrutatore e di segretario di seggio elettorale;
2. si è avuta ampia e clamorosa notizia che nello scrutinio delle elezioni romane si sono verificati macroscopici errori, forse manipolazioni ed addirittura brogli dei dati elettorali;
3. considerando che detti errori, manipolazioni e brogli sarebbero avvenuti, secondo le notizie di stampa, nella trasmissione dei dati dai seggi elettorali al centro di raccolta comunale e/o nell'immagazzinamento dei dati nell'elaboratore centrale del Comune di Roma;
per conoscere:
a) quali valutazioni dia il ministro del funzionamento del nuovo sistema di nomina degli scrutatori; quali inconvenienti - se ci sono stati - esso abbia presentato;
b) in particolare, per Roma, se vi siano stati casi, e quanti, in cui si sia dovuto provvedere ad una integrazione di scrutatori fuori dalle liste sorteggiate e quali ne siano stati i motivi;
c) se conferma che tutti gli inconvenienti emersi a Roma con l'eventuale manipolazione dei risultati si siano verificati dopo gli scrutini nei seggi elettorali e se è quindi vero che debbano addebitarsi alla trasmissione dei dati a cura di dipendenti comunali ed al loro immagazzinamento centrale presso il Comune di Roma;
d) se non intenda dissipare con chiarezza ogni equivoco che intendesse mettere in relazione il nuovo sistema di scelta degli scrutatori con i gravissimi fatti riscontrati a Roma, indicando pertanto analiticamente chi sono i responsabili, dove e quando sono avvenute le manipolazioni;
e) che cosa intenda fare per prospettare eventualmente al Parlamento gli aggiustamenti che si rendessero necessari per un migliore funzionamento dei seggi elettorali nell'ambito del criterio degli scrutatori sorteggiati come stabilito dalla legge 95/89.