di Gabriele PaciLe dichiarazioni date ieri a 'Notizie Radicali' da tre candidati del 'Movimento Sociale' alle elezioni romane ( Adalberto Baldoni, responsabile nazionale del settore propaganda; Francesco Storace, giornalista del 'Secolo d'Italia; Sergio Boschiero, segretario del movimento monarchico 'Fert') hanno colpito abbondantemente nel segno.
Marchio dichiara di non aver intenzione di fare polemiche con nessuno: peccato, una bella querela con dimostrazione in Tribunale delle spese sostenute per la campagna elettorale non ci sarebbe dispiaciuta.
Gionfrida, candidato numero 47, nega tutto: " Non ho speso una lira". Nella smorfia 47 è 'morto che parla'. In questo caso chi parla è morto?
Queste denunce non sono del resto nuove: già Tomaso Staiti di Cuddia, deputato missino, denunciò non molto tempo fa i legami del Msi milanese, e del suo leader Servello, col costruttore Ligresti ed altri signori. I rapporti tra Marchio e Servello non son certo d'inimicizia.
E comunque come diceva Shakespeare " c'è del Marchio in Danimarca".