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Agora' Agora - 6 novembre 1989
DROGA: GEORGE SHULTZ, SEGRETARIO DI STATO DI REAGAN, SI SCHIERA PER L'ANTIPROIBIZIONISMO: "ABBIAMO PER LO MENO BISOGNO DI ESAMINARE FORME DI LEGALIZZAZIONE CONTROLLATA, ANCHE SE NESSUN UOMO POLITICO VUOLE DIRLO...".

Roma, 4 novembre - N.R. - Mentre nella colonia Italia infuria il mucciolismo e un utilizzo sempre più violento dei grandi mezzi di comunicazione di massa che riduce a puro slogan la "lotta alla droga", cresce di tono e qualità il dibattito internazionale sull'antiproibizionismo. In questi giorni, a sorpresa, si registra la presa di posizione dell'ex segretario di stato americano George Shultz. Ecco alcuni brani di una sua conferenza tenuta alla Stanford Business School, ripresa dal Wall Street Journal e dall'inserto cultura de La Stampa:

"Un paio di anni fa, lo sforzo di proibire la droga alle Bahamas mi colpì in modo particolare. Nel corso dell'anno avevamo confiscato circa cinque miliardi di dollari di cocaina. Ignoro invece quanta ne sia passata. Nessuno possiede stime credibili. Comunque, il prodotto nazionale lordo delle Bahamas è presumibilmente tra uno e due miliardi di dollari. Così, avete un'idea dell'influenza che il nostro mercato della droga esercita là e altrove...

Mi fa piacere l'enfasi con la quale si affronta oggi il problema della droga...

Ma devo dire che, a mio parere, la base concettuale dell'attuale programma anti-droga è debole e perciò non funzionerà. La sua base concettuale - un approccio di giustizia criminale - è la stessa che ho elaborato in passato, durante l'amministrazione Nixon, quando ero direttore amministrativo e segretario del Tesoro con giurisdizione sulle dogane... Allo stesso modo, durante l'amministrazione Reagan elaborammo un programma molto vasto e lavorammo con impegno . I nostri sforzi internazionali furono i maggiori mai compiuti:. avete di fronte una persona il cui corteo di automobili fu attaccato in Bolivia dai narcotrafficanti...

Ciò che abbiamo di fronte ora è essenzialmente lo stesso programma, con maggiori risorse a disposizione... Ma questi sforzi tendono a creare un mercato in cui i prezzi superano di gran lunga i costi. Con questi incentivi, infatti, la domanda crea la propria offerta ed un'organizzazione criminale intorno ad essa.... non arriveremo a nessun risultato, fino a quando non saremo in grado di separare la criminalità dal commercio della droga e gli incentivi per la criminalità da quest'ultimo. Francamente, l'unico modo mi sembra sia quello di rendere possibile ai drogati di acquistare la droga in zone determinate ad un prezzo che si avvicini al costo...così si elimineranno gli incentivi per i criminali... la base concettuale del programma anti-droga credo vada totalmente ripensata...abbiamo per lo meno bisogno di considerare anche se nessun uomo politico vuole dirlo."

 
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