NON MI RISULTA CHE CDR E FNSI ABBIANO REAGITO A TUTELA DELLA COMPIUTEZZA DELL'INFORMAZIONE DINNANZI AL MUTAMENTO DI LINEA E CARATTERISTICHE DEL GIORNALE: ARRIVA GERVASO E TUTTI DIVENTANO LEONI. PIENA SOLIDARIETA', MA IO NON AVREI DAVVERO MAI ACCETTATO DI COLLABORARE ORA AL SECONDO GIORNALE DI VIA DEL CORSO."Roma, 8 novembre -N.R.- Intervento di Marco Pannella sulla questione 'Il Giorno'- Gervaso.
"I colleghi de 'Il Giorno' si sono trovati di recente dinanzi ad un mutamento davvero radicale delle caratteristiche e della linea del loro giornale. Da organo di stampa, pagato con il danaro del contribuente, espressione di una mezzadria 'riformata' (65% alla DC di De Mita, 35% al PSI di Craxi) fra socialisti e democristiani, 'Il Giorno' è divenuto organo avanguardistico del craxismo, sotto tutte le sue forme, nel rispetto del CAF, che è punto di riferimento, per ora, della politica di via del Corso.
Non mi risulta che il Comitato di Redazione o la Federazione della Stampa se ne siano commossi, ed abbiano reagito a tutela della lealtà e della compiutezza dell'informazione.
Arriva a 'Il Giorno' Roberto Gervaso, e tutti diventano leoni. Capisco le frustrazioni che trovano così modo di sfogarsi. Ma mi si consenta di dire pubblicamente ai colleghi de 'Il Giorno' che il loro atteggiamento è - per dirla con franca amicizia - un po' vile, oltre ad essere molto intollerante. Ed in questa intolleranza probabilmente, il segreto dell'unità nel silenzio con i nuovi padroni delegati dal giornale.
Quando la P2 era onnipotente, non eravamo molti a combatterla, a viso aperto, trattati da pazzi o da visionari.
Ma dinanzi all'antipiduismo del dopo-piduismo, come all'antifascismo fascista del dopo-fascismo, non ho che disistima e distanza da esprimere.
Che qualcuno abbia commesso un errore 'associativo', meramente associativo, non è fatto che si possa criminalizzare. Quando la storia del conformismo e del regime sarà vista con il distacco necessario si vedrà chiaramente che altro ne ha costituito gli aspetti più repellenti e costosi per la civiltà stessa del confronto civile nel nostro Paese. Non ho altro da aggiungere che l'espressione della mia piena solidarietà a Gervaso, tanto più nel disaccordo in cui ci troviamo perché, evidentemente, io non avrei davvero mai accettato di collaborare ora al secondo giornale di via del Corso."