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Agora' Agora - 9 novembre 1989
CAMERA: GIOVANNI NEGRI SI ISCRIVE AL GRUPPO PSDI. "RADICALE DA SEMPRE, E SOPRATTUTTO OGGI, ECCO LE RAGIONI E GLI OBIETTIVI DELLA MIA SCELTA".

Roma, 9 novembre - N.R. - Giovanni Negri, nominato ieri deputato, ha annunciato la sua iscrizione al gruppo parlamentare del PSDI con il seguente comunicato:

Perché radicale, laico, socialista libertario, mi iscrissi un anno fa al PSDI con due obiettivi: difenderlo da un protervo disegno di annessione e contrapporgli l'obiettivo della rifondazione del partito come premessa e condizione per il formarsi in Italia del grande partito dell'alternativa democratica.

Colto il primo obiettivo anche grazie al contributo di forza e di immagine di Modugno, Strik Lievers, Stango e Pliusc, mi pare urgente concepire e realizzare il secondo. Infatti senza un grande rinnovamento le lamentele sull'emarginazione e sulla perdita di ruolo politico del PSDI non sarebbero che le anticamere di nuove crisi, scissioni, annessioni.

Sopravvivere alla giornata senza credere in se stessi come titolari di risposte di interesse generale, degradandosi in coacervo di medi e piccoli potentati di sottogoverno, o badando solo ad acquisire risultati elettorali provvisori senza alcun rigore politico e grazie ad assunzioni del tutto occasionali di "nuovo" personale partitico, questo è il rischio dal quale occorre guardarsi. Temere o rinviare un dibattito politico interno, ma pubblico come ogni dibattito democratico, anche questo è un rischio da superare di slancio. La migliore socialdemocrazia europea si è formata in polemica con i vari leninismi (e fascismi) proprio partendo da una rigorosa attenzione alla forma - partito, alle regole interne di convivenza e azione.

Per questo ho vissuto male il protrarsi nel PSDI di una situazione di emergenza e la apparente scontatezza delle sue scelte politiche dalle Europee in poi. Non m'è parso necessario questo meccanico adeguamento alla ricostituzione dei governi pentapartiti, le prese di posizione sulla giustizia e sulla droga, le scelte per le elezioni amministrative di questo periodo. Comunque sono e resto iscritto al PSDI ed è per questo che come deputato ho deciso di aderire al suo gruppo parlamentare.

Ho discusso con il Segretario del PSDI, Cariglia, delle modalità di questa adesione. Cariglia ha mostrato di comprendere ed approvare la mia preventiva richiesta di poter legittimamente onorare gli impegni presi con i miei elettori, in particolare sui temi della giustizia e della droga e ha comunque voluto ricordare

che per un deputato del PSDI il voto di coscienza è un dovere, non solo una facoltà.

Per mio conto farò tutto il possibile perché le scelte politiche e parlamentari del PSDI siano tali da consentire, da esigere il mio convinto sostegno. Ove maggiore è la libertà, maggiore non può che essere la responsabilità e la solidarietà.

Come radicale da sempre, come radicale soprattutto oggi, radicale del PR transnazionale e transpartito (al quale mi auguro che sempre più numerosi i socialdemocratici aderiscano, come già hanno fatto Filippo Caria e Maurizio Pagani) ero e sono libero di iscrivermi a qualsiasi gruppo parlamentare. La scelta più automatica e "naturale" sarebbe stata quella - succedendo a Marco Pannella - del Gruppo Federalista Europeo. Oppure a quello Verde o al sottogruppo Arcobaleno. Ma quel che mi sembra oggi più gravemente, più responsabilmente e attivamente affidato alle mie possibilità di apporto democratico, laico, ambientalista, antiproibizionista sul divorzio, sull'aborto, sulla droga, mi porta a rendere sempre più consistente ed evidente la mia qualità di iscritto al PSDI.

Di tale decisione ovviamente ho già informato oltre il Segretario del PSDI, il primo Segretario del PR, i Presidenti del gruppi del PSDI e Federalista Europeo, nonché Marco Pannella che in questa occasione tengo a ringraziare pubblicamente per quanto ha fatto e fa come leader politico, di cui spero di saper proseguire l'opera di parlamentare italiano con pari ispirazione, uguali obiettivi e punti di riferimento di fondo.

 
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