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Agora' Agora - 11 novembre 1989
CARCERAZIONE PREVENTIVA: UN DECRETO ASSOLUTAMENTE INCOSTITUZIONALE. DICHIARAZIONE DI MELLINI, PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE RADICALE PER LA GIUSTIZIA ED IL DIRITTO - COMPONENTE DELLA COMMISSIONE GIUSTIZIA CAMERA.

Roma, 11 novembre -N.R.- Mauro Mellini, presidente dell'Associazione Radicale per la Giustizia ed il Diritto, componente della Commissione Giustizia Camera, ha dichiarato:

"Le dichiarazioni di Andreotti sul Decreto di aumento dei termini di carcerazione preventiva sono assolutamente convincenti: della incostituzionalità del decreto.

La Costituzione vuole che sia la legge a stabilire il limite massimo oltre il quale la carcerazione preventiva non è più tollerabile, scaduto il quale gli imputati debbono essere scarcerati.

Andreotti ha detto che bisogna impedire con un decreto che 37 persone imputate nel maxi processo di Palermo escano dal carcere come vuole la legge vigente: ribaltando totalmente quanto dispone l'art. 13 della Costituzione.

Per quel che mi riguarda, primo firmatario con altri colleghi radicali e di altri gruppi degli emendamenti soppressivi che in commissione giustizia hanno bocciato il decreto e presentatore in Aula di una eccezione di incostituzionalità, rispondo ad Andreotti che sono orgoglioso di assumermi la responsabilità di difendere la costituzione.

Accorgersi solo oggi che uno spettacolare maxi processo oltre che iniquo e approssimativo e necessariamente inconcludente ed interminabile è semplicemente scandaloso.

Tra l'altro Andreotti finge di ignorare che almeno alcuni degli imputati cui fa riferimento non uscirebbero affatto perchè comunque detenuti per altra causa. Ma quel che più conta, è che mentre anche il Presidente della Repubblica dichiara all'estero che anche noi ora abbiamo un processo di tipo anglosassone dichiarazioni come quelle di Andreotti e di Vassalli sulla necessità di mantenere in carcere imputati di un processo in corso, in Inghilterra porterebbero dritti in Tribunale a rispondere di oltraggio alla Corte.

La giustizia dell'emergenza, ormai allo sbando completo tra la tragedia e la farsa, tra faide di magistrati e sceneggiate di pentiti e di loro gestori, ha prodotto solo il dilagare ulteriore della criminalità e mentre il Paese comincia a manifestare il proprio allarme e la propria insofferenza per questi metodi essa invoca sempre nuovi sacrifici alla legalità repubblicana. E' tempo di reagire e di disfarsene. E' infetta."

 
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