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Agora' Agora - 15 novembre 1989
DIRITTI UMANI - ROMANIA: NUMEROSE ORGANIZZAZIONI UNGHERESI E RUMENE MANIFESTANO A BUDAPEST CON IL PARTITO RADICALE CONTRO LA REPRESSIONE IN ROMANIA. INIZIA IN UNA TENDA A 5 GRADI DI TEMPERATURA, IL DIGIUNO DI CINQUE RUMENI.

Budapest, 15 novembre - N. R.- Nell'anniversario dei moti di Brasov, le organizzazioni ungheresi Fidesz, Partito dell'ottobre, Partito popolare ungherese, Comitato 6 ottobre, Sindacato indipendente dei lavoratori, Partito socialdemocratico ungherese, Associazione Baicy Czilinszky, partecipano ad una giornata di mobilitazione in sostegno del popolo rumeno, organizzata con il Partito radicale. Prendono parte alle manifestazioni anche le organizzazioni rumene Movimento per la transilvania, Associazione per la difesa dei diritti umani in Romania, e Coordinamento Romania libera. Alle 18 di oggi il corteo si muoverà verso l'ambasciata rumena a Budapest dove sosterà con una fiaccolata, mentre verrà predisposta una tenda per cinque cittadini rumeni del Movimento democratico "la Romania libera" che digiunano a partire da oggi.

Il digiuno si svolgerà davanti all'ambasciata rumena di Budapest e continuerà per otto giorni, durante i lavori del XIV^ congresso del Partito comunista rumeno. Nel comunicato reso pubblico dai digiunatori si legge tra l'altro:

"Lo scopo del XIV^ congresso del partito comunista rumeno è la rielezione del cattivo genio della Romania: Nicolae Ceausescu e la perpetuazione di un regime imposto dai carri armati di Stalin... Siamo governati da incompetenti malintenzionati, i quali, nelle circostanze della democratizzazione dell'Est-Europa, si attaccano disperatamente allo scettro e alla chimera comunista... Il nostro paese benedetto dal buon Dio, si trova negli artigli di una dinastia con nome rumeno che ci deride, ci distrugge fisicamente e moralmente, ci riporta allo stato primitivo... Facciamo appello all'opinione pubblica mondiale, alla coscienza del mondo democratico, di solidarizzare col popolo rumeno e non dimenticare che in Europa, oggi, esiste ancora un paese tenuto nel buio e nei vincoli stalinisti."

 
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