Roma, 16 novembre - N.R. - Segue il resoconto delle manifestazioni all'Est in appoggio al popolo rumeno e contro la dittatura di Ceausescu, a due anni dai moti di Brasov.
MOSCA, ORE 13
Partecipano alla manifestazione oltre cento persone fra cui un'americana. Dopo tre minuti esatti, la polizia interviene arrestando 15 persone, quasi tutti iscritti al Partito radicale, fra cui Evghenia Debranskaia e Essug Huora, la cittadina statunitense. Nelle prime ore del pomeriggio si celebra il processo ai quindici fermati e due di loro - Clemenko Elena e Nicolay Stromberger - sono condannati a sette giorni di carcere. Tutti gli altri a pene pecuniarie che vanno da 50 a 300 rubli. Evghenia totalizza il massimo della pena con 1000 rubli di multa.
Erano presenti delle telecamere e i partecipanti alla manifestazione non sono ancora in grado di dire se si trattasse della polizia o della stampa.
BUDAPEST ORE 18
Partecipano alla manifestazione 2000 persone, fra cui esponenti di organizzazioni rumene d ungheresi. Il raduno si svolge davanti all'ambasciata dove i manifestanti accendono le candele e inscenano una fiaccolata. Nel momento del comizio, nonostante faccia molto freddo, il clima é di festa e gli animi sono accesi. Viene montata la tenda nella quale - a partire dalla manifestazione - cinque rumeni digiuneranno per otto giorni per denunciare la rielezione del cattivo genio della Romania: Nicolae Ceausescu e la perpetuazione di un regime imposto dai carri armati di Stalin: "Siamo governati da incompetenti malintenzionati scrivono i digiunatori - i quali, nelle circostanze della democratizzazione dell'Est-Europa, si attaccano disperatamente allo scettro e alla chimera comunista. Il nostro paese benedetto dal buon Dio, si trova negli artigli di una dinastia con nome rumeno che ci deride, ci distrugge fisicamente e moralmente, ci riporta allo stato primitivo. Facciamo appello all'opinione pubblica mondiale, alla
coscienza del mondo democratico, di solidarizzare col popolo rumeno e non dimenticare che in Europa, oggi, esiste ancora un paese tenuto nel buio e nei vincoli stalinisti."
Le notizie della manifestazione e le foto dei manifestanti sono oggi su tutte le prime pagine dei giornali ungheresi.
PRAGA ORE 18
Manifestano in oltre cento persone, con fiaccole e un grande striscione con la scritta "Ceausescu, tu rendi felice Stalin!", sotto gli occhi della polizia che non interviene se non per chiedere ai manifestanti di spostarsi sul marciapiede di fronte all'ambasciata. Molti dei partecipanti sono giovanissimi del Movimento pacifista indipendente e del Movimento per le libertà civili, ma non si lasciano intimorire dalla polizia che gli chiede di esibire i documenti. Sono presenti l' Ansa, le agenzie di stampa, la Radio ungherese e una TV tedesca a cui viene chiesto di allontanarsi.
VARSAVIA ORE 18
Partecipano alla manifestazione una quarantina di persone e un grande numero di fotografi, giornalisti, organi di stampa. La polizia non interviene e lo svolgimento della manifestazione é tranquillo.