Roma 22 novembre - N.R. - I deputati radicali del Gruppo Federalista Europeo, primi firmatari Calderisi e Mellini, hanno presentato alla Commissione Finanze, in relazione al disegno di legge sul bilancio dello Stato, un ordine del giorno sulla questione dell'otto per mille, che già è stata oggetto di risoluzioni parlamentari anche da parte di repubblicani e liberali, e sulla quale recentemente il Ministro delle Finanze Formica ha inviato al Presidente del Consiglio una lettera sulle numerose questioni poste dalle disposizioni degli articoli 47/48 della legge 20 maggio '85 n. 222. L'ordine del giorno impegna il Governo a rappresentare alla Santa Sede l'impossibilità di dare esecuzione alle disposizioni in questione e ad assumere le iniziative opportune per la modifica delle clausole medesime, in termini compatibili con i principi e le norme costituzionali.
QUESTO IL TESTO.
La Camera, considerato che: - che gli articoli 47 e 48 della legge 20 maggio 1985, n.222 (recante "Disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi") prevedono che a decorrere dall'anno finanziario 1990 una quota pari all'8 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche sia obbligatoriamente destinata a scopo di beneficenza alla Chiesa Cattolica oppure allo Stato sulla base delle scelte espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei redditi e che, in caso di scelta non espressa, la destinazione sia stabilita in proporzione alle scelte espresse; - i principi e le statuizioni annunciate dalla Corte Costituzionale in particolare con la sentenza n.203 dell'11 aprile 1989; - la recente lettera inviata dal Ministro delle Finanze Rino Formica al Presidente del Consiglio dei Ministri con la quale il Ministro chiede chiarimenti sui dubbi di legittimità costituzionale sollevati da alcuni giuristi e sulle difficoltà in
terpretative delle norme relative al nuovo sistema di finanziamento della Chiesa Cattolica ed in particolare: a)l'anno fiscale di decorrenza (1989 o 1990); b)i soggetti ammessi alla scelta in particolare relativamente al fatto che i pensionati usano il modello 101 anzichè quello 740; c)se la destinazione dell'8 per mille riguarda solo l'IRPEF o anche le imposte sostitutive versate con le ritenute alla fonte; d)il problema, di natura anche costituzionale relativo alla destinazione dei fondi dei contribuenti che non hanno espresso scelte; - i dubbi di costituzionalità delle disposizioni in oggetto espresse da molti giuristi come, ad esempio, il Prof. Francesco Zanchini, docente di Diritto Canonico all'Università di Teramo che ha dichiarato "che la questione dell'otto per mille pone un problema di lesione del diritto alla riservatezza personale e dubbi di legittimità costituzionale si pongono anche per la tutela del diritto all'astensione nel momento in cui si è stabilito che le scelte non espresse vadano comun
que distribuite in proporzione alle scelte effettuate", e come il Prof. Piero Bellini, docente di Diritto Canonico all'Università "La Sapienza" di Roma che ha dichiarato: "Credo ci sia da vedere se lo Stato può destinare parte dei propri introiti fiscali alla Chiesa. Credo infatti si sia di fronte ad un vero e proprio finanziamento pubblico alla Chiesa contrariamente al dettato costituzionale che vuole Repubblica e Chiesa stati sovrani e indipendenti"; - il prevedibile vasto contenzioso, anche sotto il profilo costituzionale, cui possono dar luogo le disposizioni citate;
IMPEGNA IL GOVERNO
a rappresentare alla Santa Sede l'impossibilità di dare esecuzione alle disposizioni in questione provvedendo quindi ad informare il Parlamento circa l'esito di tale passo e, comunque, assumendo le iniziative opportune per la modificazione e l'applicazione delle clausole medesime in termini compatibili con i principi e le norme costituzionali, tra cui - in primo luogo - il sancito "supremo principio" della laicità dello Stato.