Roma, 22 novembre -N.R.- Riproponiamo le dichiarazioni del primo segretario del Partito Radicale, Sergio Stanzani, e del presidente dei senatori Federalisti Europei Ecologisti, Gianfranco Spadaccia, diffuse da 'N.R.' nel pomeriggio di ieri.
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SERGIO STANZANI
E' proprio vero che forse nessuno come Occhetto sta contribuendo a dare alla storia il nome del PCI, con una proposta veramente all'altezza delle esigenze di rinnovamento dell'intera democrazia italiana. Ci dispiace quanto dice Ingrao. Da lui non ci saremmo aspettati il tipo di critica rivolto alla proposta di Occhetto che solo può costringere gli altri a cambiare, liberando o creando risorse nuove, ridisegnando gli schieramenti politici. Molti sarebbero gli interlocutori di e in questo processo. Certamente vi sarebbero i radicali che da tempo, con la loro iniziativa, propongono anche al Partito Comunista la necessità di evitare il rischio sempre più incombente che le democrazie dell'occidente divengano "democrazie reali" distanti dal modello di democrazia politica come il "socialismo reale" è stato distante dal modello di socialismo.
GIANFRANCO SPADACCIA
Ho grande affetto e considerazione per Pietro Ingrao, ma credo che questa volta commetta un errore. Se, infatti bisogna evitare le approssimazioni, è anche vero che viviamo in un periodo in cui non si può correre il rischio di attardarsi sulle vecchie sicurezze, ma bisogna avere il coraggio di ricercare il nuovo, senza gettare a mare nulla del patrimonio positivo del passato. Ciò che trovo ingiusto è guardare soltanto nelle proposte di Occhetto, al bicchiere mezzo vuoto e non anche al bicchiere mezzo pieno: perchè il segretario del PCI propone di aprire un grande dibattito sui cambiamenti che sono necessari all' intera sinistra europea e al sistema politico italiano e propone al PCI di cambiare sè stesso per facilitare il cambiamento della sinistra e del sistema politico. C'è il rischio che alla fine di questo dibattito il PCI si ritrovi solo con sè stesso? Non lo credo. Ma anche se fosse così, si sarebbe posto rispetto alle altre forze politiche in una posizione di vantaggio ed avrebbe riguadagnato una capa
cità di protagonismo riformatore che lo porrebbe in grado di dialogare con l'intera società italiana. Naturalmente questo è possibile se il dibattito non si esaurisce in una lacerazione interna. Ma di questo non può essere il solo Occhetto ad avere la responsabilità. Chiunque la ha la eserciti.