Roma, 22 novembre -N.R.- Giovanni Negri del gruppo PSDI, ha dichiarato:

"Quanto più si approfondisce il confronto democratico all'interno del PCI sulla proposta di Occhetto, tanto più risulta evidente che essa investe non il passato e le macerie del socialismo reale bensì il presente e la riforma del sistema politico italiano.

Perciò appaiono incomplete e inadeguate le risposte sin qui giunte dall'area socialista. Non credo basti ripetere che la storia condanna il comunismo internazionale, nè annunciare che il nuovo corso sarà giudicato in base alle sintonie con Craxi.

La verità, forse scomoda, è un'altra.

Due anni fa, all'indomani delle elezioni dell' '87, PSI/PR/PSDI - con una base elettorale superiore al 20% e l'esperienza di liste comuni - potevano credibilmente candidarsi al ruolo non di terza ma di prima forza, perno della riforma del sistema politico e casa comune di tutti i socialisti.

Quella politica è stata retta, ma resta il fatto che oggi è il PCI ad ipotizzare il proprio radicale rinnovamento per candidarsi a tale ruolo.

Mi pare sia questo l'ineludibile punto di confronto, ben più che le rivisitazioni storiche di Livorno e dintorni.