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Agora' Agora - 23 novembre 1989
RIFORMA DELLE ELEMENTARI: APPROVARLA SENZA MODIFICHE, ANCHE A COSTO DI CANCELLARE LA LIBERTA' DI INSEGNAMENTO E RINUNCIARE A RIFORMA "SU MISURA DI BAMBINO"? CONFERENZA STAMPA DI STRIK LIEVERS, SENATORE FEDERALISTA EUROPEO ECOLOGISTA.

Roma, 23 novembre -N.R.- Il senatore Lorenzo Strik Lievers ha tenuto questa mattina una conferenza stampa sulla riforma delle elementari.

Ne forniamo una sintesi.

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Una riforma 'progressista': sacrificati i bambini, soppressa la libertà di insegnamento per i maestri elementari (unica categoria in queste condizioni nella scuola pubblica) e per le scuole private. Cattolici, socialisti, comunisti, laici, la voteranno senza modifiche?

La riforma della scuola elementare è in pericolo? No. In pericolo, gravissimo, sono la scuola elementare e i principi costituzionali di libertà di insegnamento.

In molti paesi, in molte esperienze pedagogiche si è superata la figura del maestro rigidamente unico. Ma da nessuna parte si è commessa la scelta grottesca di abolire - perfino per i bambini più piccoli - la figura di un maestro centrale, di riferimento, indispensabile per dare al bambino certezza e fiducia in sè stesso. Ed è falso che la sperimentazione fin qui attuata dimostri la positività di questa scelta. Lo riconosce, di fatto, la stessa relazione ministeriale che vorrebbe essere tutto un peana per quella sperimentazione: il modulo dei tre insegnanti su due classi è stato sperimentato su base volontaria, da gruppi di maestri convinti e affiatati. Quando la formula sarà obbligatoria per tutti, si avranno inevitabilmente in moltissimi casi moduli composti da insegnanti in contrasto l'uno con l'altro. Che guasti provocherà in un bambino di 6 anni essere affidato a maestre che litigano fra di loro?

Queste sarebbero conquiste progressiste da difendere? E' progressista e moderno sacrificare esigenze vitali dei bambini e della scuola per tutelare un corporativismo sindacale e ottuso?

Ottuso: perchè costerà ai maestri nientemeno che la perdita della libertà di insegnamento. All'interno del 'modulo' di tre insegnanti che dovrebbero, in teoria, assicurare l'unitarietà dell'insegnamento, il maestro che sia in minoranza deve subire i criteri e le scelte della maggioranza; deve insegnare contro coscienza. Grazie alle 'conquiste' dei sindacati i maestri elementari si apprestano a diventare l'unica categoria della scuola italiana radicalmente priva della libertà di insegnamento.

L'articolo 15 della legge, infine, cancella la libertà di insegnamento perfino nella scuola privata.

Calpestando l'art. 33 della Costituzione si vuole imporre anche alle scuole parificate il modello dei tre insegnanti su due classi, con la relativa filosofia pedagogica. Ed alle scuole solo autorizzate, che non rilasciano titoli di studio, si fa obbligo di conformarsi rigidamente ai programmi della scuola pubblica. Le varie scuole inglesi o americane, le scuole steineriane e simili, che hanno loro 'diversi' programmi, 'diverse' verità pedagogiche dovrebbero chiudere.

Ai cattolici, campioni un tempo della libertà di insegnamento, ai socialisti che proponevano autonomia e libertà nella scuola, ai comunisti divenuti assertori del primato laico della libertà chiedo: davvero volete approvare senza modifiche una 'riforma' giacobina e da Stato etico, che istituisce una verità pedagogica di stato quale neppure il fascismo aveva immaginato di scrivere nelle sue leggi?

 
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