Roma, 24 novembre -N.R.- Francesca Scopelliti, tesoriere della Fondazione Internazionale per la Giustizia Enzo Tortora, di cui è stata la compagna, è al terzo giorno di sciopero della fame.
Chiede che Vassalli assuma immediatamente le opportune iniziative anche di natura disciplinare nei confronti dei magistrati della Procura di Napoli che hanno assunto l'inaudito provvedimento del proscioglimento dei pentiti-calunniatori del caso Tortora.
La Scopelliti in una lettera al ministro Vassalli scrive: " Dalla risposta fornita dal rappresentante del suo Ministero nel corso della seduta del 20 novembre ad alcune interpellanze parlamentari abbiamo appreso che l'Ufficio Istruzione presso il Tribunale di Napoli, su conforme richiesta della Procura della Repubblica ha ritenuto di non dover promuovere l'azione penale nei confronti dei pentiti che accusarono ingiustamente Enzo Tortora, evidentemente ritenendo la insussistenza anche solo di indizi che consentissero l'inizio di un procedimento penale per calunnia ed autocalunnia.
Non sarà sfuggito, prima ancora che al Ministro, al prestigioso giurista che la motivazione dell'inaudito provvedimento di archiviazione equivale - nella sua testualità - a revocare in dubbio la pienezza delle formule assolutorie adottate dalla Corte di Appello di Napoli nei confronti di Enzo Tortora e confermate dalla Cassazione (insussistenza del fatto per una imputazione e non aver commesso il fatto per l'altra).
In nessun altro modo può infatti intendersi l'affermazione secondo la quale negli atti di quel processo, che finalmente ed irrevocabilmente acclarava non l'innocenza ma l'estraneità di Tortora alle infamanti accuse rivoltegli, non vi sarebbe la prova positiva dell'innocenza di Tortora, ma solo la equivocità, la contraddittorietà e dunque la inattendibilità dell'ipotesi accusatoria.
Equivale poi ad un vero e proprio falso ideologico o alla pura e semplice ignoranza degli atti sui quali pure si è deciso, l'affermazione secondo cui le accuse dei pentiti sarebbero state qualificate come inattendibili ma non false; e ciò con la duplice aberrante conseguenza da un lato di poter affermare insussistente o nemmeno dubitabile la consapevolezza dei pentiti di calunniare Tortora, e dall'altro di tramutare in tal modo l'assoluzione con formula piena in assoluzione con formula dubitativa.
Desideriamo fornire anche a Lei,incontrandola, copia di questa memoria difensiva, anche perchè Ella possa valutare l'opportunità, che a noi pare indiscutibile,di sollecitare un giudizio disciplinare circa la correttezza dell'operato dei Magistrati protagonisti di quest'ultima scandalosa vicenda.